Rimini. Rintracciati e arrestati tre ricercati italiani

Rimini. Rintracciati e arrestati tre ricercati italiani

Gli straordinari e mirati controlli disposti dalla Questura di Rimini hanno permesso alla Polizia di Stato di arrestare tre persone ricercate sul territorio nazionale.

Ne dà notizia la Questura di Rimini, spiegando in una nota che la Squadra Mobile, durante gli accertamenti, ha rintracciato due soggetti ricercati sul territorio nazionale. Uno di essi è risultato essere un riminese di circa 45 anni, che è stato protagonista del reato di rapina, per cui era stato sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale. Non avendo ottemperato agli obblighi imposti dal giudice, la Squadra Mobile l’ha tratto in arresto.

L’altro soggetto era un giovane di origine abruzzese, classe 1983, il quale lavorava in una ditta edile di Rimini per ottemperare anch’egli alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale. Il giovane è stato protagonista del reato di estorsione e anch’egli si era sottratto agli obblighi impostigli, è stato conseguentemente arrestato dagli agenti.

Infine, un equipaggio della Squadra Volanti ha notato un uomo su una bicicletta che transitava in viale Principe Amedeo con andatura sospetta. Alla vista della Polizia, l’uomo ha provato a nascondersi dietro un edificio della stessa via, ma è stato prontamente rintracciato e bloccato. L’uomo, un 60enne di origine pugliese, durante la perquisizione è stato trovato in possesso di due coltelli da cucina con lama seghettata e piegata e una torcia, strumenti idonei a poter essere utilizzati come “strumenti da lavoro” per effettuare reati contro il patrimonio.

Inoltre, è risultato essere essere gravato da un ordine di cattura, emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Taranto, poiché evaso dagli arresti domiciliari nonostante fosse provvisto di braccialetto elettronico.

Per eludere all’arresto, il 60enne ha riferito di essere stato positivo al Covid-19 e di non conoscere la sua attuale situazione sanitaria; contattato il medico dell’Asl di appartenenza, è stato verificato che lo stesso non era stato mai dichiarato contagiato e, conseguentemente, la falsità delle sue dichiarazioni.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto nella Casa Circondariale di Rimini

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