“Per programmare il futuro, occorre partire da un quadro di certezze che solo l’avvio del percorso di adesione all’Unione europea è in grado di rendere chiaro”.
A spingere per la conversione dall’Accordo di associazione all’avvio del percorso di adesione all’Unione europea è Giuseppe Maria Morganti.
Il consigliere di Ssd e Libera, in una nota, sostiene infatti che la Repubblica di San Marino non debba più rimanere “nell’incertezza di un limbo fatto da regole che sarà obbligatorio accettare e da diritti acquisibili solo per negoziato”.
Sempre Morganti fa sapere che l’Europa che sta uscendo dalla pandemia “è molto diversa da quella in cui erano prevalenti le logiche della finanza: superate le norme che obbligavano gli Stati a non generare deficit, le forti iniezioni di capitali della Banca centrale europea e i finanziamenti a fondo perduto, consentono di sostenere politiche sociali e di rilancio dell’economia a partire dalle categorie più deboli”.
La nuova Europa che sta nascendo, insiste il parlamentare sammarinese, “assomiglia molto a quella degli inizi quando i valori della pace e della giustizia sociali erano prevalenti, ma in più ha oggi robuste capacità economiche; se nel dopoguerra non c‘era altra soluzione per gli Stati che beneficiare a occidente del piano Marshall e a oriente dei piani quinquennali dell’Urss, oggi l’Europa ha la possibilità oggettiva di sostenere lo sviluppo degli Stati ad essa associati”.
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