Più poveri e più soli dopo il Covid Vescovo: «Andrà bene se cambiamo»
Le persone in difficoltà sono in grande aumento, dal primo marzo il numero di uomini e donne giunti alla Caritas è stato di 2.553 unità, di cui il 52,2 per cento italiani
FRANCESCO BARONE. Ridare a tutte le 54 Caritas parrocchiali un ruolo di primo piano nella lotta alla solitudine, all’emarginazione e alla povertà. Questo attraverso l’accoglienza delle persone. Al loro accompagnamento nell’individuazione di percorsi di riscatto e autonomia. Integrandole nella comunità e facendo attenzione a costruire relazioni e a generare speranza. Sono questi gli obiettivi principali del “Piano Marvelli” presentato ieri mattina dalla Diocesi di Rimini.
«Questa terribile pandemia che ci ha colpito – sottolinea Mario Galasso, direttore della Caritas Diocesana – e che ci ha segnato profondamente, ci ha lasciato, però, anche qualcosa di buono: i tanti volontari che in questi mesi si sono avvicinati per dare una mano. Giovani, disoccupati, persone in cassa integrazione hanno speso parte del loro tempo per i più soli, i più emarginati, per i più poveri. All’inizio, devo essere sincero, abbiamo avuto paura. Non sapevamo come fare. Ci mancava tutto: il gel per sanificare, le mascherine, qualcuno che ci indicasse la via. Ma la provvidenza, come sempre, ci ha dato una mano. E oggi non vogliamo che questo enorme patrimonio possa andare disperso. Così, un po’ di tempo fa, parlando con il Vescovo è nata questa idea e subito abbiamo pensato di dedicarla a Marvelli, il nostro Beato morto a 28 anni che ha saputo coniugare impegno sociale e politico, lavoro nelle istituzioni, attività ecclesiale e di volontariato, con grande generosità». (…)
Tratto dal Corriere Romagna
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