“Turismo a picco per colpa del coronavirus”
Savioli, presidente dei commercialisti: “Le perdite si aggirano attorno al miliardo di euro. E sarà emergenza anche occupazionale”
MARIO GRADARA – Si può quantificare la perdita per il turismo a causa del Covid? “Per quanto riguarda la perdita di valore aggiunto – attacca il professor Giuseppe Savioli, presidente dell’Ordine commercialisti di Rimini – ci si assesta intorno al miliardo di euro”. Una cifra spaventosa.
Come ci si arriva? “Poiché il valore aggiunto complessivo del settore turistico è pari a 4,6 miliardi, se stimiamo una perdita di presenze compresa tra il 20 ed il 25%, il valore aggiunto perso potrebbe attestarsi tra 920 milioni e 1,150 miliardi, con una media pari a un miliardo”.
Quali i settori più colpiti? “In testa il turismo. Unioncamere stima che il valore aggiunto del turismo in Italia è del 12,2% (ogni 100 euro di ricchezza creata 12,2 si devono al turismo), a Rimini questo numero sale vertiginosamente, sino al 53%. Il valore aggiunto creato dal turismo per ogni abitante della provincia è pari ad euro 13.714, mettendo Rimini al secondo posto in Italia solo dopo Bolzano e prima addirittura di Venezia”.
C’è un allarme occupati, in gran parte stagionali. “Il numero di occupati nel settore è circa di 70.000 unità. Se una contrazione del settore turistico in Italia rappresenterebbe un grave problema, immaginiamoci a Rimini. L’economia della nostra provincia è dipendente dal turismo e una crisi del settore non sarebbe solo economica, ma anche sociale per l’assenza di reddito per molte famiglie che vivono con quella che da noi si dice ‘la stagione’”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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