San Marino. Giustizia, preoccupata Repubblica futura

San Marino. Giustizia, preoccupata Repubblica futura

Giustizia, preoccupata Rf: “Siamo a un passo dal sovvertimento”

“Purtroppo la tematica della giustizia, lungi dal sopirsi, si acuisce”. Così Repubblica futura commenta i risultati degli atteggiamenti adottati in soli sei mesi da maggioranza e governo sul tema della giustizia nella Repubblica di San Marino. In questi ultimi giorni, spiega il partito di opposizione in un una nota, “sono successe cose gravissime, che evidentemente hanno indotto addirittura il Collegio Garante della Costituzionalità delle norme per tramite del suo presidente, a prendere posizione”. Per prima cosa in Consiglio “è stato acclarato, per bocca del segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, che egli si sia recato fuori dalla Repubblica, in una città italiana, per incontrare un giudice del Tribunale di San Marino”. Cosa che “già in passato era successa, causando una crisi di governo e miriadi di critiche”. Poi “si è appreso che ai giudici, riuniti nel Consiglio giudiziario ordinario, è stato impedito di esprimere il proprio parere, di votare una deliberazione” ed è stata data “carta bianca, con un ordine del giorno, al segretario di Stato per la Giustizia di cambiare a proprio piacimento la composizione dell’ordinamento giudiziario, magari perché è bene che Consiglio giudiziario plenario e Consiglio giudiziario ordinario siano composti da persone scelte direttamente dall’attuale maggioranza”. Infine, “sono giunte le dimissioni del consigliere del Partito democratico cristiano sammarinese, Filippo Tamagnini, dalla Commissione Affari di Giustizia, parrebbe, come emerso dal dibattito in Aula, per motivazioni politiche e rilevanti”. Tutto questo, sentenzia Repubblica futura, “delinea una preoccupazione fortissima, che dovrebbe toccare tutti i cittadini, perché realmente siamo a un passo dal compimento di un vero e proprio sovvertimento, anzi, se volessimo usare le parole tanto abusate nella passata legislatura dall’opposizione, a un vero e proprio colpo di Stato”. (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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