San Marino. Restaurato il dipinto “Una Madonnina tra due Angeli”

San Marino. Restaurato il dipinto “Una Madonnina tra due Angeli”

In occasione dell’anniversario dell’ingresso di San Marino nelle liste del patrimonio Unesco, martedì 7 luglio alle ore 17 è prevista la presentazione ufficiale del lavoro di restauro della pittura muraria “Una Madonnina tra due Angeli” realizzato dalle operatrici del Centro Restauro dei Musei di Stato.

Lo annunciano gli Istituti Culturali, spiegando in un comunicato che la cerimonia avrà inizio al loggiato della Piazza di Sopra a Borgo Maggiore, con il saluto delle autorità: il segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura Andrea Belluzzicapitano di Castello di Borgo Maggiore, Federico Cavallidirettore degli Istituti Culturali, Vito Testaj. Seguirà la relazione del professore Alessandro Marchi che, in qualità di storico dell’arte, ha supportato il lavoro delle restauratrici Graziella Venturini e Anna Malpeli.

Nel settembre del 2018, “le operatrici stavano operando al restauro del dipinto murale su gesso, probabilmente raffigurante una Madonna che si trova sulla porzione di parete sovrastante l’arco, sotto il loggiato della Piazza di Sopra a Borgo Maggiore”. Realizzata all’inizio del ‘900, “racchiusa in una cornice rotonda in gesso murato, versava in pessime condizioni”. Dopo le operazioni di restauro (consolidamento, stuccatura delle lacune e ritocco pittorico) e per conferire il giusto decoro al dipinto, “le operatrici hanno ritenuto necessario tinteggiare la parete che ospita la raffigurazione”. Procedendo alla obbligatoria rimozione delle porzioni di vecchia tinteggiatura, “hanno scoperto le tracce di un dipinto sottostante”. In seguito ai sondaggi tecnici e analisi di laboratorio sulle vernici, le restauratrici “hanno rimosso diversi strati di tintura riportando alla luce un’opera pittorica di cui si era persa memoria”.

Oggi restaurato e restituito alla comunità, il dipinto “si presenta con la tutta la sua grazia e la sua piacevolezza: due angeli speculari e paffuti sorreggono offerenti il tondo che racchiude la sacra raffigurazione”. Di modesta esecuzione, “presumibilmente andò a sostituire l’elemento che originariamente veniva sorretto dai due angeli”. Poteva forse essere “una formella in ceramica o parte della stessa pittura poi tagliata e asportata”. Accanto agli angeli “due vitrei vasi di fiori, alle loro spalle un piccolo muretto e un sipario creano un effetto finestra che lascia intravedere un paesaggio collinare in cui ci appare anche il Monte Titano”.

Ora, con la consulenza di Marchi, storico dell’arte e raffinato e solido conoscitore della pittura e della scultura romagnole e marchigiane, gli esperti della Biblioteca e Archivio di Stato degli Istituti Culturali “hanno dato avvio a ricerche storico-artistiche per cercare di recuperare l’autore del dipinto e l’eventuale committenza”.

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