ilfattoquotidiano.it si occupa di San Marino con un articolo che evidenzia tutte le attuali criticità.
“Più che il Titano è un Titanic alla deriva, che lancia sos nell’aria e telegrafa a Roma invocando soccorso – scrive Thomas Mackinson -. La Repubblica di San Marino, da sempre crocevia di conti e affari milionari, è letteralmente senza un soldo, gravata da 360 milioni di debiti, dal sistema bancario al collasso e titoli ridotti a spazzatura”.
L’articolo aggiunge che “Per evitare il default, senza rinunciare alla sua “sovranità”, lo staterello le prova tutte: il debutto sul mercato internazionale dei capitali con un “Titano bond” da 500 milioni al varo in questi giorni sotto l’egida di JPMorgan, la moneta elettronica (“Il titano”, valore un euro) per dare liquidità alle famiglie e pagare le pensioni, senza disturbare la Bce. In ballo – ma i sammarinesi lo dicono a denti stretti – c’è perfino l’ipotesi di introdurre l’Iva che non s’è mai vista da quelle parti”.
Elencati dal Fatto i numeri della crisi sammarinesi fanno paura, specialmente dopo i llockdown: “Le chiusure hanno mangiato il 12 per cento del Pil che si aggiunge al calo del 28 per cento registrato negli ultimi cinque anni” e ancora “delle 11 esistenti, sei hanno chiuso, una è diventata statale. L’ultima liquidata dichiarava debiti deteriorati per 100 milioni e ne cuba più del doppio. Di quei debiti si è dovuto far carico lo Stato, che ora deve collocarli in qualche modo”.
Tratto da Il Fatto quotidiano
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