“Una settimana in casa aspettando i tamponi”
Attese infinite e centralini in tilt. Ausl travolta dalla seconda ondata
MANUEL SPADAZZI – “Quando potrò finalmente fare il tampone?”. “Ho avuto contatti con un positivo, perché non mi avete ancora chiamato?”. E poi: “Quando mi date il risultato? È da 5 giorni che aspetto”. Di telefonate così, ai centralini dell’Ausl, ne arrivano a centinaia ogni giorno. E prima di avere una risposta, bisogna fare tanti tentativi: spesso le linee sono occupate, e anche quando si riesce a prenderla, la linea, si deve restare a lungo in attesa. Se si prova a chiamare direttamente il dipartimento di Igiene pubblica, le difficoltà per riuscire a parlare con un operatore disponibile aumentano notevolmente. Nonostante il rafforzamento degli organici, il sistema di tracciamento e di comunicazione delle positività dell’Ausl Romagna è in forte difficoltà. Tanto, troppo lavoro, con contagi in continuo aumento e 7mila e più tamponi da effettuare ogni giorno. Il laboratorio di Pievesistina è ingolfato di lavoro. Ma il problema non è solo sapere l’esito: prima il tampone bisogna farlo, e se non si rientra tra i casi considerati non prioritari c’è lunga attesa per l’esame. C’è chi, nel Riminese, è riuscito a sottoporsi finalmente al tampone solo una settimana dopo aver segnalato la sospetta positività. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino