Il sindaco Gnassi: “Costretti a chiudere, i dati per l’arancione erano superati”
MARCO LETTA – “Una decisione sofferta, ma inevitabile”. La Romagna domani diventa “zona rossa” e il sindaco Andrea Gnassi motiva la decisione con la forza dei numeri, diversi e ben più gravi rispetto a quelli utilizzati dal consiglio dei ministri per collocare l’Emilia Romagna in fascia arancione. In sintesi: erano vecchi. “I numeri parlano più di qualsiasi altra opinione – rimarca il primo cittadino -. Ausl e Regione ci hanno presentato attraverso dati inequivocabili e francamente preoccupanti, la necessità di adottare il provvedimento più restrittivo per cercare di controbattere subito le analisi già vecchie del governo. L’indice Rt è costruito a livello nazionale su dati risalenti a 10 o 12 giorni addietro”. Il dato per la provincia di Rimini e la Romagna è che c’è un virus che ha “ripreso a correre con una velocità e una diffusività che non lasciano spazio a tentennamenti”. Vi è un “aumento di contagi superiore al 60 per cento in una sola settimana – spiega Gnassi -. Tutta la Romagna ha l’incremento percentuale dei casi più alto in regione assieme a Bologna e Modena, con tali dati l’attività di tracciamento e isolamento dei nuovi casi non può reggere”. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna
——