“In Tribunale ne avevamo vaccinati dodici, ma poi dalla Regione è arrivato l’alt”
Il direttore generale dell’Ausl Romagna Carradori spiega il cambio di rotta che ha bloccato la somministrazione al personale giudiziario
ALESSANDRA NANNI – Stop alle vaccinazioni contro il Covid anche del personale del Palazzo di Giustizia di Rimini. Vaccinazioni che erano già scattate anche qui come in altre città d’Italia, ma a cui lunedì scorso è stato messo il fermo dal governo, dopo il polverone scoppiato la settimana scorsa da un capo all’altro d’Italia. Le regioni inizialmente erano infatti partite in ordine sparso, avviando la somministrazione del farmaco per categorie, e così aveva fatto anche l’Emilia Romagna che, confermano dalla Regione, aveva contemplato, nel caso specifico pare su richiesta della Procura generale e della Corte d’Appello di Bologna, anche i magistrati e tutti i lavoratori del comparto giustizia nella corsia preferenziale delle vaccinazioni che include forze dell’ordine e insegnanti. La conseguenza delle vaccinazioni ai magistrati però era stata una levata di scudi nazionale, di polemiche, proteste, interrogazioni parlamentari in cui si chiedeva in base a quali criteri e perché queste persone avevano saltato le code. Con dita puntate contro quelli che qualcuno aveva definito i ‘furbetti della casta’ che avevano saltato la fila. Un putiferio tutto all’italiana, a cui ha messo la parola fine il governo. Il premier, Mario Draghi ha imposto subito il cambio di rotta: fatta eccezione per i soggetti “vulnerabili”, in tutto il Paese si seguirà il criterio dell’età, dai più adulti ai più giovani. (…)
“Come Ausl c’eravamo mossi subito – continua il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori – provvedendo a chiedere ai Tribunali l’elenco dei nominativi del personale giudiziario ed eravamo partiti con le vaccinazioni. Poi ci sono state le polemiche, le proteste e le rivendicazioni da parte di altre categorie, come quelle degli avvocati, che tra l’altro sono veramente tanti. Di vaccinazioni a Rimini ne avevamo fatte 12 in tutto, quando dalla Regione è arrivato il contrordine, dove si spiegava che l’Emilia Romagna si uniformava ovviamente alle disposizioni del governo. A quel punto naturalmente ci siamo fermati immediatamente e ho inviato a ogni presidente di Tribunale una lettera in cui si spiegavano le ragioni della sospensione che derivava appunto da una decisione del governo che aveva portato la Regione ad assumere una posizione di blocco. Naturalmente le vaccinazioni già fatte verranno completate con la seconda dose”.
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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