La carica delle lucciole: “Intervenire subito”
Il coprifuoco è finito anche per le prostitute. Rintanate in casa o costrette a nascondersi negli angoli bui, nella speranza di racimolare qualche soldo, con il “liberi tutti” o quasi, sono letteralmente corse in strada per riprendersi in massa le postazioni sui marciapiedi a luci rosse. Lo scorso inverno raccontavano di come la crisi le avesse messe a terra, al punto che molte di loro, avevano raccontato, erano sopravvissute grazie alla generosità dei clienti abituali, in gran parte pensionati che avevano pagato loro affitti e bollette, come fossero figlie rimaste senza lavoro. Adesso l’estate e lo slittamento alle 23 del coprifuoco, per le giovani prostitute è stato come un nastro di partenza. E per rimettersi in pari con i mesi bui, le vedi battere i marciapiedi già dal pomeriggio. (…)
“Non è possibile che, a inizio stagione ci troviamo già le prostitute che battono fin dal pomeriggio in viale Regina Margherita, tra Bellariva e Marebello. Quando arriveranno i turisti, e a giugno sono soprattutto famiglie con bambini, si troveranno di fronte uno spettacolo indecoroso”. La segnalazione viene da Maurizio Mancini, storico bagnino della zona sud, titolare del bagno 105. “Ci ritroviamo tutte le mattine a dover ripulire lo stabilimento dai preservativi”, fa eco un altro operatore balneare, Settimo Pedrelli. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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