In spiaggia esplode la guerra dei pedalò
MARIO GRADARA – Scoppia la “guerra dei pedalò” tra Centri nautici e bagnini noleggiatori. Un conflitto che si combatte su una sorta di “striscia di Gaza” in salsa riminese: quella ventina di metri tra mare e ombrelloni, la “fascia di libero transito”, dove pedalò, mosconi, paddle, sup e barche a vela vengono parcheggiati in attesa di prendere il largo, affittati dai turisti. “Ci fanno concorrenza sleale noleggiando anche a cinque euro l’ora – tuona il presidente dell’associazione Centri nautici, Giorgio Fabbri, che ha presentato un esposto a Comune, Demanio e Capitaneria di Porto –, mentre noi dobbiamo stare su tariffe di 12-15 euro. Ciò perché noi noleggiatori ’puri’ di professione abbiamo dovuto incassare la botta dell’aumento del canone demaniale di spiaggia, portato da 360 a 2.500 euro l’anno, per mantenere la ’fascia di libero transito’ su cui tenere i natanti da noleggiare. Mentre la maggioranza della ventina di bagnini noleggiatori ha rinunciato alla concessione della fascia, tenendo solo la spiaggia con gli ombrelloni. Peccato che, invece di piazzare come dovrebbero i pedalò più indietro, dove ci sono le prime file di brandine, quasi tutti continuano a tenere i loro pedalò in spazi che non hanno più in concessione, vicino a riva di fianco ai nostri. E in virtù del ’risparmio’ sul canone ai turisti fanno tariffe molto più basse”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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