Rimini. Caso Carim, Bonfatti: “Infondate le contestazioni nei confronti miei e di Mocchi”

Rimini. Caso Carim, Bonfatti: “Infondate le contestazioni nei confronti miei e di Mocchi”

“Le contestazioni che abbiamo ricevuto  sono totalmente infondate e in sede processuale lo dimostreremo ampiamente. In quegli anni grazie al nostro operato e a quello di tutti i coloro che hanno lavorato in quella fase abbiamo messo in sicurezza la banca e l’economia del territorio”. 

Lo dichiara in una nota l’ex presidente di Banca Carim di Rimini, Sido Bonfatti, nel commentare la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Rimini che riguarderebbe la elaborazione di una presunta operazione di aggiotaggio sulle azioni della banca fatta Bonfatti e dall’ex direttore generale Alberto Mocchi.

Bonfatti è professore ordinario di Diritto Commerciale e autore di alcuni dei libri fondamentali sulle crisi d’impresa e sulle crisi delle banche. 

La banca – spiega Bonfatti – è stata assoggettata all’amministrazione straordinaria tra 2010 e il 2012. Io fui nominato presidente dopo la chiusura della procedura, alla fine del 2012. La Banca d’Italia aveva richiesto un importante aumento di capitale: ma il territorio non fu in condizione di farlo né subito, né negli anni successivi. Quando emerse che questa strada non era percorribile, si dovette lavorare ad una soluzione di aggregazione. E nel 2017 la banca fu acquistata da uno dei più brillanti istituti italiani ed europei: il Credit-Agricole. Ciò tutelò in misura integrale i depositanti; le imprese affidate; i dipendenti; gli obbligazionisti; ed anche i soci, nei confronti dei quali il Credit Agricole si impegnò a comprare le loro azioni, che erano da sette anni senza mercato. Per noi fu ed è un risultato di cui andiamo fieri.  In quel periodo ci fu il fallimento delle ‘quattro banche’, tre delle quali erano simili a Banca Carim, e anche vicine geograficamente; e ci fu il fallimento delle ‘due Venete’. L’aggregazione con Credit Agricole evitò una vera tragedia“.

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