San Marino. Giulianelli: “Bcsm ha fallito il suo obiettivo di dare stabilità al sistema”

San Marino. Giulianelli: “Bcsm ha fallito il suo obiettivo di dare stabilità al sistema”

“Sia cancellato il debito dello Stato verso Banca centrale”

Consigliere Dc Giulianelli: “Bcsm ha fallito il suo obiettivo di dare stabilità al sistema”

Il dibattito in Consiglio grande e generale sulla prima lettura della legge di bilancio mostra una maggioranza pressoché assente nel dibattito, che non interviene troppo e, da parte di chi interviene, trova parole più critiche che di soddisfazione. Praticamente tutti, anche dai banchi della maggioranza, sostengono che il testo presentato andrà poderosamente emendato tra la prima e seconda lettura.

Tra coloro che intervengono in maggioranza c’è stato Stefano Giulianelli, consigliere democristiano, che ha difeso il bilancio dicendo che si tratta di una finanziaria “preparatoria”, e contestualmente, però, ha fatto una proposta capace di fare molto discutere. Una proposta che viene formulata parlando dell’emissione di titoli del debito pubblico sul mercato internazionale. “Viene esplicitato che una parte di questi 500 milioni andrà a rimborsare l’anticipazione di cassa in Bcsm. Ecco la commissione di inchiesta dovrebbe averci insegnato qualcosa. Come ci possiamo permettere di rimborsare 55 milioni di euro a Banca Centrale, su cui lo Stato, prendendoli a prestito, si caricherà di un onere del 5%?” Il conteggio di Giulianelli esplicita che si tratterebbe di una operazione in perdita. “Bcsm, quando si caricherà di questa liquidità, li investirà in titoli che avranno tassi di rendimento se va bene dello 0.5%. Perciò sotto il profilo gestionale l’operazione di rimborso delle operazioni di cassa in Bcsm è un’operazione in perdita ed è sbagliata”.

Ma c’è di più, perché il consigliere propone di non restituire affatto a Bcsm questi 55 milioni: “Bcsm – ha detto richiamando le vicende del sistema bancario sammarinese – ha fallito il suo obiettivo, la sua missione, di dare stabilità e sostegno al nostro sistema bancario e finanziario. Lancio quindi una proposta provocatoria: sia cancellato tutto il debito dello Stato nei confronti di Banca Centrale”. Il consigliere Dc ha esplicitato che lo sbilancio tra la spesa corrente le entrate, è pari a 167 milioni ed ha aggiunto che le riforme saranno necessarie e dovranno riguardare pensioni, voci di uscita e anche stipendi della Pa, ma non è possibile inserirle nella legge di bilancio.

La stagione riformista – ha detto Giulianelli – dovrà partire da gennaio 2021”.

Qualche affermazione di Giulianelli, soprattutto sulla capacità di leggere il bilancio, non è però piaciuta all’opposizione: “Ora non si può pensare di sotterrare l’ascia di guerra – ammonisce Vladimiro Selvauna volta che avete sotterrato principi come la separazione dei poteri, l’indipendenza della giustizia dalla politica e poi sentirci dire ancora oggi che non siamo capaci di leggere il bilancio perché è preparatorio”.

Matteo Ciacci accusa il governo di eccessiva ‘leggerezza’: “Le difficoltà attuali non si possono affrontare con soluzioni normali, né con governi politici – incalza – né con la leggerezza con cui state portando avanti le politiche finanziarie di governo e maggioranza”.

Nicola Renzi, Rf, punta il dito contro le “consulenze milionarie” a Rothschild e JP Morgan date dal governo, su cui “non sappiamo con quale mandato, a chi, e per fare che cosa, a che condizioni”. Al contrario, il consigliere invita fermarsi: “Mettiamo fine alla caccia alla streghe e a teatrini della politica e troviamo soluzioni veramente – conclude– in quella direzione remiamo insieme, altrimenti il futuro è cupo”.

Gian Matteo Zeppa, Rete, rigetta le accuse di leggerezza e riconosce al contrario la gravità della situazione: “La questione in ballo è salvare lo Stato”. E sul bilancio in particolare spiega: “Ci sono alcuni interventi nel progetto di legge assolutamente condivisibili, è vero che bisogna fare accorgimenti – prosegue – e altrettanto vero che non è soddisfacente proprio perché siamo continuamente nella situazione in cui non sappiamo bene cosa possa capitare domani”, alla luce delle difficoltà legate alla pandemia.

Alessandro Mancini, Npr chiarisce che il governo “tra prima e seconda lettura vuole aprire un confronto serio con opposizione, forze sociali ed economiche per trovare quelle famose linee di indirizzo per dare una ripresa al Paese”

Tuttavia anche dal governo, Fabio Righi, Segretario all’Industria, ammette che sull’attuale Bilancio non può esprimere “completa soddisfazione”, ma la sua, ammette è un’autocritica: “E’ un bilancio molto minimale, molto tecnico, che deve tenere conto della situazione del Paese”. Anche per questo, “dovremo cercare un clima di collaborazione e non di puntare il dito, per muoversi all’unisono, politica e settori economici”.

Lo stesso Segretario di stato alle Finanze Marco Gatti riconosce che il bilancio “ha necessità di un forte lavoro di miglioramento, così come vi sono scelte che devono essere prese e perché siano le migliori hanno necessità di essere il più ampiamente condivise”. Poi s difende e si rivolge alle opposizoni: “Dite che in questo bilancio non c’è nulla, eppure c’è un intervento sul 5 ter di oltre 20 milioni di euro – relativo ai titoli irredimibili per Carisp – ma per voi non c’è niente. Il confronto va bene, però bisogna iniziare ad approfondire quello di cui andremo a parlare, perché se il confronto è solo ‘raccontateci che state facendo così troviamo il modo di sminuirlo’ non credo sia utile al paese”.

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