Nuovo Quotidiano di Rimini
Il provvedimento del tribunale è l’unico in
Italia e potrebbe aprire un nuovo fronte giurisprudenziale
Rimini chiede i soldi agli evasori
Provincia
parte civile nel processo contro chi non paga le tasse / C’è il sì del
giudice di Forlì. Vitali: “Decisione fondamentale”
RIMINI – Ieri il giudice per le
udienze preliminari del Tribunale
di Forlì nell’inchiesta
‘Varano’ ha ammesso la Provincia
di Rimini tra le parti civili
nel procedimento per i
reati di evasione fiscale e riciclaggio.
Nonostante le innumerevoli
eccezioni sollevate
dai legali degli imputati- che
sostenevano come non ci fosse
correlazione tra evasione fiscale
e risorse economiche
sottratte al territorio- il giudice
per l’udienza preliminare
ha preso per buona la tesi dell’
amministrazione provinciale
e dunque per la prima volta in
Italia c’è un riconoscimento
giuridico della relazione tra i
due elementi. Questo fa precedente
giuridico e può essere il
buco nella diga che da adesso
in poi hanno la possibilità di
seguire altri enti.
Seicento sono i riminesi coinvolti
in questo sistema evasivo
con conti a San Marino. La
Guardia di Finanza ha già
concluso le verifiche per 31 di
questi residenti in provincia
con conti correnti in due banche
sammarinesi, la Cassa di
Risparmio di San Marino (Carisp)
e l’Asset Banca. Dalle verifiche
della Gdf sono emersi
al momento trasferimenti di
denaro all’estero per oltre 10
milioni di euro. L’attività
ispettiva scaturisce dall’in –
chiesta condotta dalla Procura
della Repubblica di Forlì
nell’ambito di due procedimenti
penali, (indagine “Re
Nero” su Asset Banca del 2008
e “Varano” sulla Carisp del
2009 entrambe coordinate dal
sostituto procuratore Fabio
Di Vizio). Dalla documentazione
sequestrata dalla Procura
di Forlì sono emersi i nominativi
di 1.300 soggetti in tutta
Italia con rapporti bancari a
San Marino, per un totale stimato
intorno ai 780 milioni di
euro di trasferimenti nelle due
banche del Titano. Di questo
fiume di denaro almeno 600
milioni sarebbe uscito dalla
provincia di Rimini. “E’ una
decisione storica che può
aprire un capitolo giurisprudenziale
contro l’evasione fiscale
– commenta il presidente
della Provincia, Vitali -. Nessun
giustizialismo contro alcuno,
ma una questione di
principio che chi evade le tasse
penalizza l’intero territorio
che, senza quei soldi, è costretto
a privarsi di servizi importanti.
E così l’Ente pubblico
può richiedere il risarcimento
danni, una volta riscontrata la
colpevolezza della persona”.