NQ Rimini San Marino (www.nqnews.it)
I programmi
dei partiti (1) – Le idee alternative e provocatorie del movimento San Marino
3.0 per “stravolgere” il Titano
Case chiuse statali, casinò e legalizzazione
delle droghe leggere
Pier Roberto De Biagi
SAN MARINO – In un paese laico, ma che affonda le proprie radici nella
tradizione cristiana e che – almeno a dar credito alla leggenda – riconosce la
propria origine nello stigma di un santo, la comparsa di un Movimento quale 3.0,
che offre ai propri elettori “case chiuse statali”, “casinò”, “l e g a l i
zzazione delle droghe leggere”, benché come alternativa alle tasse, assesta una
sorta di pugno allo stomaco dei perbenisti anche se non si sottrae alla
provocazione. Eppure almeno 16 candidati ci credono e su questi temi chiedono il
consenso dei sammarinesi. Ma non si fermano qui, perché tra le loro proposte,
tradotte in venti punti, ci sono le “a ssunzioni bloccate per i frontalieri”; la
“residenza a persone facoltose e di rilievo” (e qui caschiamo in un insidioso
déjà vu), quantunque 3.0 precisi che intende “dare la residenza a coloro che
possono portare ricchezza culturale ed economica a San Marino” (è quel “c u l t
u r ale” che li diversifica, poiché sembrano aver capito che ce n’è davvero
bisogno); l’abolizione della patrimoniale: si dichiarano “contrari
all’applicazione delle tasse” (e chi non lo sarebbe?) in quanto ritengono “che
siano un elemento castrante per un adeguato sviluppo di San Marino”. Il guaio, o
la fortuna, è che la patrimoniale questo governo l’ha introdotta, ma poi si
tiene nel cassetto il decreto attuativo perché il consenso – pare – sopravanza i
pur disastrosi conti pubblici. Per il Movimento, inoltre, servono “processi per
direttissima ai forensi”, i quali, “arrestati in flagranza di reato, saranno
processati il giorno stesso o il giorno dopo. Così vi sarà la certezza del
diritto e della pena. Ora vengono processati in contumacia”; è necessaria “la
creazione di nuovi corsi scolastici e di altri indirizzi universitari”, senza
prescindere dalla “sostituzione dell’ora di religione con l’ora di educazione
civica: la scuola – e come dargli torto? – deve insegnare a essere dei bravi
cittadini, non dei bravi fedeli”. Servono poi “una migliore regolamentazione del
prezzo dei carburanti”, “la raccolta differenziata porta a porta” e – tanto per
vanificare i migliori propositi – “un termovalorizzatore”, fortunatamente “con
emissioni zero” (solo se esistesse e se si trovasse un’area dove collocarlo e un
sammarinese disposto a sorbirselo). Che sia “una San Marino alternativa” quella
che 3.0 immagina ci può pure stare. Ci sta un po’ meno che, con questi
presupposti, possa essere “di stampo europeo, libera dal giogo italiano e
indipendente, anche energeticamente, dall’Italia”.