Occhi puntati sulle infiltrazioni mafiose: spunta conto sammarinese nella relazione della Dia

Occhi puntati sulle infiltrazioni mafiose: spunta conto sammarinese nella relazione della Dia

Occhi puntati sulle infiltrazioni mafiose: spunta conto sammarinese nella relazione della Dia

Pubblicata dalla Direzione investigativa Antimafia la sua ultima relazione al Parlamento, che parla di 46 ‘locali‘ (gruppi criminali) censiti al Nord. Come spesso accade ultimamente, la Repubblica di San Marino trova sempre meno spazio, segnale inequivocabile che leggi e uffici funzionano. Il che non deve fare abbassare la guardia, né tantomeno fare pensare che il Titano sia immune dalla infiltrazioni mafiose. Relativamente al semestre in esame si segnala che il 28 giugno 2022 l’operazione “Black fog” dell’A.G. di Bologna Reggio Calabria ha consentito di individuare alcuni soggetti attivi sul territorio nazionale (italiano, ndr) e all’estero (Romania, Bulgaria e Svizzera), i quali, grazie a condotte preordinate al trasferimento fraudolento di valori, hanno contribuito a reinvestire ingenti somme di denaro riconducibili ad una cosca di ‘ndrangheta egemone nel territorio di Melito di Porto Salvo (RC) e con ramificazioni nel Nord Italia, tra cui una vera e propria “locale” di stanza a Desio (MI). L’attività, che ha dato luogo al sequestro preventivo del saldo di 2 conti esteri (rumeno e svizzero) e delle quote societarie di 2 imprese rumene, è stata sviluppata all’esito di una precedente indagine in materia di criminalità organizzata convenzionalmente denominata “Nebbia Calabra” e nel corso della quale era stata rinvenuta copiosa documentazione, anche informatica, relativa a cospicui investimenti all’estero effettuati dal principale indagato grazie alla connivenza e al supporto di numerosi “colletti bianchi” legati al mondo della finanza e dell’imprenditoria operanti nel nord est del Paese. In particolare, sono emersi gravi indizi in ordine alla gestione occulta di due centrali idroelettriche in Romania in grado di generare redditi per 2 milioni di euro all’anno (la cui titolarità è riconducibile a una società con sede in provincia di Trento). E’ inoltre emersa la disponibilità di numerosi rapporti finanziari in banche svizzere (fra cui 1,6 milioni di dollari USA in seguito movimentati verso un conto sammarinese) e il possesso di immobili di pregio in Bulgaria, oltre a investimenti in titoli USA successivamente movimentati tramite bonifici “mascherati” da finanziamenti fra società estere per 15 milioni di euro (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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