Opera: dopo le promesse ci vogliono fatti concreti. Csu

Opera: dopo le promesse ci vogliono fatti concreti. Csu

Opera: dopo le promesse ci vogliono fatti concreti
 
Proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti del call-center Opera per sollecitare il rispetto degli impegni relativi al pagamento degli stipendi arretrati
18 Luglio 2012 – Evidentemente l’iniziativa di mobilitazione promossa dai dipendenti del call-center Opera di Dogana e pienamente condivisa dalla FULCAS-CSU, che è sfociata in uno sciopero di due ore per turno avvenuto lo scorso 5 Luglio e l’incontro del 10 Luglio presso la Segreteria al Lavoro, hanno prodotto un primo impegno formale da parte dell’Azienda.
Il 16 luglio la Direzione di Opera ha infatti inviato una comunicazione formale ai Segretari di Stato alle Finanze ed al Lavoro, alla CSU, all’OSLA ed alla Rappresentanza Sindacale dei dipendenti, nella quale formalizza la promessa verbale emersa nel corso della riunione alla presenza dei Segretari di Stato Valentini e Mussoni. Dal documento emerge l’impegno di saldare gli stipendi arretrati di maggio e giugno 2012,compreso TFR maturato nel 2011 (che ammontano a circa 104.000 €uro complessivi), in due tranche: un acconto pari a 35.000 €uro entro venerdì 20 Luglio 2012, ed il saldo, pari a circa 69.000 €uro, entro martedì 31 Luglio 2012.
Questo impegno formale – legato anche alla garanzia della puntuale liquidazione entro il 10 agosto degli stipendi relativi al mese di Luglio – era uno dei punti fermi emersi durante l’incontro alla presenza dei due membri di Governo e del potenziale nuovo investitore che dovrebbe dare continuità e garanzie occupazionali ad Opera ed ai suoi 43 dipendenti. La FULCAS-CSU, che ha da sempre richiesto l’immediata ed integrale liquidazione degli stipendi arretrati, ha preso atto di questo impegno formale e – pur non condividendo l’ulteriore dilazione a fine Luglio – ha comunque subordinato la propria disponibilità a qualsiasi ulteriore incontro al puntuale ed integrale pagamento di tutti gli arretrati entro le date fissate dall’azienda.
I dipendenti di Opera si sono riuniti ieri in assemblea ed hanno preso atto di questo ulteriore passo avanti verso la possibile normalizzazione della situazione stipendi. Durante l’assemblea sono state ricordate anche le innumerevoli promesse – fatte e non mantenute – che hanno portato alla gravissima situazione attuale. I lavoratori del call center e le relative famiglie, in mancanza di altre fonti di sostentamento e in attesa di vedersi liquidare da Opera quanto spettante con un ritardo di oltre due mesi, stanno vivendo sulla propria pelle una gravissima situazione economica.
Visto quanto accaduto, a garanzia dei propri diritti e per ribadire il rigoroso rispetto degli impegni presi dall’Azienda riguardo al pagamento degli arretrati nelle date comunicate, i dipendenti di Opera hanno proclamato uno sciopero di due giornate per il 23 ed il 24 Luglio e di altre due giornate per l’1 e il 2 Agosto; questi due periodi di sciopero – alle quali la FULCAS-CSU dà il suo pieno ed incondizionato appoggio – saranno, di volta in volta, immediatamente revocati qualora vengano rispettati gli impegni formalizzati da Opera di rendere liquidi e pienamente disponibili sui conti correnti dei dipendenti le somme arretrate entro e non oltre il giorno 20/7 ed il giorno 31/7.
La FULCAS-CSU, nel sottolineare nuovamente il grande senso di responsabilità dimostrato sinora dai dipendenti di Opera e garantendo il proprio appoggio alle iniziative di mobilitazione decise dai lavoratori, ribadisce che l’obbligo dell’Azienda di corrispondere entro le date contrattualmente previste la retribuzione ai lavoratori è un diritto inalienabile e irrinunciabile. Non riteniamo che sia opportuno parlare di nuovi progetti e di nuovi investimenti quando non si rispettano le regole contrattuali sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie.
F U L C A S – C S U

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