Articolo modificato
Pare ormai che qualsiasi operazione, effettuata da un italiano in una delle dodici banche sammarinesi, sia guardata con sospetto e possa essere origine di indagini (analogamente a quanto si teme per altri settori a causa della black list di cui al decreto ‘incentivi’ ).
Ad esempio, oggi la Voce di Romagna, in un articolo su una indagine portata avanti dalla procura di Ravenna, mette subito in evidenza operazioni eseguite, da qualche indagato, presso una banca sammarinese che non darebbero alcun motivo di pensare ad irregolarità o peggio come fin dal titolo (‘Fatture e riciclaggio: la pista Titano’), invece, farebbe sospettare.
‘Tra gli indagati compare … – 43enne originario di Rimini – all’epoca dei fatti contestati direttore dell’Agenzia di Dogana della ‘Banca Commerciale Sammarinese‘. È che – prosegue l’accusa – Crosara avrebbe ricevuto da Ekaterina Hubcheva, 41enne bulgara domiciliata a Ravenna e presumibilmente legata a società riconducibili a Iori [Franco], assegni bancari e circolari proprio attraverso la filiale di cui era direttore. Tutti titoli di credito presumibilmente emessi da società che avevano beneficiato dei documenti fiscali fittizi per un totale di 575mila euro tra il 2006 e il 2007.
Tra questi, figurerebbero la ‘Gruppo vvp srl’ e la ‘General Trading srl’. Una presunta manovra che la 43enne è costata anche la contestazione dell’aggravante per avere commesso il fatto nel corso di un’attività professionale specifica.
E sempre per l’ipotesi di riciclaggio, … viene poi tirato in ballo assieme a Iori, alla Hubcheva e a Bentivoglio Massaro, commercialista 55enne originario della provincia di Venezia e residente a Ravenna.‘
Articolo modificato il 18 giugno 2018 a seguito di provvedimento di “Il garante per la tutela della riservatezza dei dati personali” della Repubblica di San Marino, prof. Lanfranco Ferroni, datato 7 giugno 2018, Prot.n. 136/2017 GAR.