OTTAVIA PICCOLO, UNA DONNA NON RIEDUCABILE

OTTAVIA PICCOLO, UNA DONNA NON RIEDUCABILE

Lunedì 28 novembre 2011 presso il Teatro Titano della città di San Marino, si apre il secondo cartellone di San Marino Teatro con la grandissima Ottavia Piccolo in Donna non rieducabile.
L’attrice dà carne e voce ad Anna Politkovkaja con un monologo scritto da Stefano Massini tratto dagli articoli della stessa giornalista cecena, accompagnata dall’arpa di Floraleda Sacchi, che quasi fosse un secondo personaggio dello spettacolo dà origine a un vero e proprio dialogo con la “narrattrice”.
Anna Politkovskaja era molto nota per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. A partire dal giugno del 1999, impiegata presso la «Novaja Gazeta», scriveva critiche violente sull’operato delle forze russe in Cecenia, denunciava i numerosi, legali, atroci abusi commessi sulla popolazione civile, e pubblicava interviste “scomode”. Dopo aver ricevuto per mesi minacce di morte, e dopo tentativi concreti di eliminazione, dopo essere stata calunniata dai giornali più potenti, e dopo essere stata definita «non-rieducabile» dal più autorevole membro dell’ufficio di Presidenza russo, quarantotto anni appena compiuti, il 7 ottobre 2006, viene trovata morta  nell’ascensore del suo palazzo a Mosca. Per terra, rovesciati, nel sangue, i sacchetti della spesa che aveva appena fatto. Stava per uscire, una sua inchiesta sulle torture in Cecenia. Il computer della giornalista – dentro tutto il materiale sull’inchiesta – viene sequestrato dalla polizia e l’articolo viene messo da parte: “non pubblicabile fino a data da definire”
Ottavia Piccolo, compiendo un procedimento di mimesi, e di transfert sulla scena diventa “realmente” Politkovskaja, compiendo un notevole lavoro attoriale; con una scenografia minimale, riesce a rendere i dialoghi tra due persone semplicemente con un mutamento di direzione del viso, ricreando l’effetto di un campo/controcampo cinematografico, oppure cambiando semplicemente la postura delle gambe, in posizione seduta. Il regista, Silvano Piccardi costruisce come in una serie di istantanee il percorso seguito da Anna, che viene quindi ricreato dall’attrice, in simbiosi con quanto visto e vissuto dalla giornalista. Scarne azioni sceniche, il variare delle atmosfere sottolineate dai mutamenti spaziali suggeriti dalle luci, è tutto ciò cui ci si è affidati, per evocare, dalla ristretta postazione di un palcoscenico, un intero mondo di eventi e di emozioni. Una scelta che nasce dall’esigenza morale di prendere una posizione contro la violenta soppressione della libertà di stampa in Cecenia, presentando non tanto un monologo teatrale quanto piuttosto una testimonianza.
Uno spettacolo che colpisce dritto al cuore degli spettatori, che, uscendo dal teatro, non potranno dimenticare la frase della Politkovskaja «Chi pensa che il sangue a terra sia rosso, non ne parli».
Oltre che on line, sul sito www.sanmarinoteatro.sm sarà possibile acquistare i biglietti acquistare i biglietti da sabato 26 novembre dalle 16.30 alle ore 20.00 presso la biglietteria del Teatro Titano di Città.

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