Paralimpiadi di Rio, San Marino non ci sara’. Attiva-Mente

Paralimpiadi di Rio, San Marino non ci sara’. Attiva-Mente

Mancano pochissimi giorni all’inizio dei Giochi paralimpici di Rio de Janeiro, la più grande manifestazione sportiva all’insegna dell’inclusione. 

Da quest’anno, con l’ingresso della Canoa e del Triathlon, salgono a 23 le discipline sportive nelle quali gareggeranno oltre 4.300 atleti provenienti da 176 Paesi del mondo.

San Marino non sarà tra questi a causa della miseranda decisione del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS) di negare la partecipazione agli atleti del nostro Paese, che ha lasciato interdetti gli stessi funzionari dell’International Paralympic Committe (IPC). 

Malgrado questo vero e proprio disastro, guardiamo avanti e prepariamoci comunque ad emozionarci nel vedere le incredibili imprese sportive di atleti con diverse disabilità. 

I dati numerici di cui sopra sono sufficientemente eloquenti, per rendere l’idea di quale grado di interesse sportivo ed economico siano riposti a livello planetario verso la Paralimpiade. 

Non solo, questa grandissima attenzione è determinata anche dal forte messaggio che solo la Paralimpiade è capace di trasmettere al “grande pubblico”: sia a quelle persone, anche normodotate, che per ragioni diverse non riescono ad affrontare le proprie difficoltà nel quotidiano, sia alle stesse persone disabili che non possono fare sport o che non vogliono farlo perché prediligono fare altro e che vedono nella forza e nell’entusiasmo degli atleti paralimpici, quello spirito utile e necessario per superare gli ostacoli. 

Di fatto, non tutte le persone con disabilità sono o desiderano essere “superhumans”, anzi, a tante di loro basterebbe sentirsi semplici persone tra tante e vivere come tutte le altre persone la propria unicità e identità senza discriminazioni. 

Coraggio, stimoli e speranze dunque, ma i pregiudizi sulla disabilità sono ancora troppo forti. 

Nella nostra cultura si fatica ancora a considerare le Paralimpiadi sport reale perché si è ancora portati a guardare solo la disabilità, non l’uomo, non la donna, non l’atleta. La disabilità è ancora vista esclusivamente come un limite e non una risorsa tra le tante differenti risorse dell’umanità. E di fatto, non occorre essere dei fenomeni per essere rispettati. 

Tuttavia, la cultura evolve solo se esercitata e allora invitiamo tutti i sammarinesi a sintonizzarsi verso il Brasile nei prossimi giorni!, per apprezzare le incredibili gesta sportive degli atleti paralimpici e per conoscere 4.300 storie di vita straordinarie.

Comunicato Stampa 

Il Consiglio Direttivo di Attiva-Mente

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