Partì dal rapporto Moneyval 2007 la cacciata di San Marino

Partì dal rapporto Moneyval  2007 la cacciata di  San Marino

La cacciata della Repubblica di San Marino dai paesi collaborativi ai fini dell’antiriciclaggio, come sono considerati generalmente gli altri Paesi europei e l’inserimento nella lista tipo Azerbaigian, non ha una origine indeterminata come qualche politico del primo e del secondo governo post giugno 2006 di quando in quando tenta di spacciare.
La cacciata è la conseguenza del rapporto scaturito ‘in seguito alla visita che il Moneyval ci fece nel 2007‘, dichiara papale papale il dr. Nicola Veronesi, direttore della Agenzia di Informazione Finanziaria a Francesca Biliotti di Corriere Romagna-San Marino.
In quella occasione, in relazione a un prontuario di 49 punti predisposto dal Gafi (Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale), San Marino aveva ottenuto in 20 casi il giudizio ‘NC’ (non conforme) e negli altri 29 casi il giudizio ‘LC’ (quasi conforme) o ‘PC’ (parzialmente conforme). Invano il capo delegazione Livia Stoica Brech si raccomandò: ‘San Marino … tenga conto delle nostre raccomandazioni’.

San Marino era alla guida del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Invece di dimostrare, avendo quella responsabilità, un maggior zelo nel rispondere alle richieste del Moneyval, le ha ignorate. Così che a meno di un anno dalla fine del semestre sammarinese – umiliazione nella umiliazione – Christos Giakomopoulos e Jhon Rigghutt, rispettivamente direttore del servizio di ‘Monitoring’ e segretario esecutivo del Moneyval, ai primi di aprile 2008, hanno consegnato direttamente a Fiorenzo Stolfi e direttamente a Strasburgo, l’avvio della procedura di infrazione.

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