Partito Socialista: ‘Reazione politica o esplosione di un violento conflitto sociale’

Partito Socialista: ‘Reazione politica o esplosione di un violento conflitto sociale’

Nel tardo pomeriggio di ieri si è svolta una riunione congiunta di Esecutivo e Gruppo Consiliare del Partito Socialista.

In tale ambito è stata nuovamente manifestata forte preoccupazione per la gravissima situazione di crisi economica, sociale e politica, che sta trasformando il Paese in una polveriera completamente ingestibile.

Serve una immediata reazione politica, altrimenti sarà inevitabile l’esplosione di un violento conflitto sociale.

In un simile contesto ci vorrebbe un Governo solido, in grado di prendere decisioni concrete e di delineare una strategia di uscita dall’attuale fase di declino.

Il Governo di Bene Comune, invece, si sta sciogliendo come neve al sole e di fatto appare giunto al capolinea. La realtà parla chiaro: sono passati quasi 150 giorni dall’uscita dalla black-list italiana, ma non c’è traccia di ripresa economica e le persone disoccupate sono diventate circa 1.800. Nonostante le frequenti rassicurazioni dei colonnelli della coalizione Bene Comune, all’orizzonte non si vede nemmeno l’ombra di progetti imprenditoriali e investimenti di livello internazionale.

Il Paese è alla deriva e ad aumentare l’incertezza e la confusione ci sono le recenti vicende giudiziarie che hanno fatto esplodere la questione morale, determinando una sensibile perdita di credibilità e autorevolezza delle istituzioni politiche sammarinesi.

Per il Partito Socialista sarebbe molto comodo giocare allo sfascio, alimentando le paure della gente e abbracciando posizioni demagogiche solo per raccogliere qualche manciata di voti in più.

Ma la scelta del Partito Socialista è un’altra.

Il PS ha a cuore le sorti della Repubblica di San Marino e quindi, oltre a rinnovare la richiesta di dimissioni dell’intero esecutivo, ritiene necessario insistere sulla definizione di una nuova proposta di governo.

Tra i fans del gioco al massacro e il non-governo di Bene Comune, c’è lo spazio per una “terza via” basata su un progetto politico caratterizzato da tre pilastri fondamentali:

1)  l’affermazione di un’etica pubblica fondata su legalità e trasparenza;

2)  la promozione di un complessivo rinnovamento della classe politica che premi le competenze e l’onestà;

3)  la realizzazione di un processo di radicale riforma della struttura economica ed istituzionale del Paese.

Nella giornata di giovedì il Partito Socialista avvierà il primo ciclo di consultazioni con i partiti e i movimenti politici interessati al confronto sulla piattaforma politico-programmatica (consultabile in allegato alla presente nota) che, nel corso di questi appuntamenti, verrà illustrata nel dettaglio.

Il primo incontro sarà effettuato con Alleanza Popolare, a cui il Partito Socialista sin d’ora riconosce un approccio serio e rigoroso sulla questione morale e un’analisi realista e pragmatica dell’attuale situazione politica.

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