Solitamente non ci piace commentare le indiscrezioni giornalistiche. Però, a volte, risulta difficile trattenersi. Su una testata locale appare, oggi, la notizia relativa all’identità del papabile nuovo Direttore Generale della Funzione Pubblica. Nomina tanto attesa, assai delicata e che potrebbe andare a ricadere – stando a quanto riportato sulla testata giornalistica – su un professionista non sammarinese. Figura, quella indicata dal giornale, su cui non abbiamo eccepire nulla e che – nella recente relazione sulla spending review – ha fornito un importante contributo. Questo orientamento da parte del Governo, se fosse confermato, e’ comunque discutibile. E’ possibile che non ci siano professionalità’ sammarinesi in grado di guidare il nuovo percorso per l’amministrazione e per i suoi dipendenti? Un percorso difficile che dovrà’ trovare soluzioni tra tagli, riorganizzazioni ed una maggiore responsabilità’ verso gli utenti ed il paese. Sinceramente stentiamo a crederlo. Se fosse così, rimane aperta la solita questione. In questi anni non sono state create le condizioni per avviare un percorso di crescita di una classe dirigente sammarinese. E’ vero su alcuni ruoli, per manifeste incompatibilità’ o per opportunità’, e’ difficile scegliere la via sammarinese. Non sarebbe male che, tutte le nomine che spettano nell’attività di governo e in Consiglio Grande e Generale, considerassero candidati sammarinesi in via prioritaria. Non per essere provinciali o retorici. Ma per perseguire, infatti, con determinazione una politica di miglior favore verso le nuove generazioni di diplomati e laureati, con rigida applicazione dei metodi di selezione esclusivamente per criteri meritocratici, senza alcuna indulgenza verso vecchi sistemi clientelari o personalistici.
PARTITO SOCIALISTA
UNIONE PER LA REPUBBLICA
San Marino, 2 settembre 2013