Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino: Conto Mazzini? Forse ho prelevato anch’io

Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino: Conto Mazzini? Forse ho prelevato anch’io

Corriere Romagna San Marino

L’ex responsabile dell’antiriciclaggio fa tremare San Marino. «Ho ricevuto
minacce. Ma occhio: ho delle armi segrete. Non ricordo chi beneficiava dei
soldi»

«Conto Mazzini? Forse ho prelevato anch’io»

 Bcs:
Roberti denuncia il tentativo di scalata «di personaggi vicini a importanti
mondi italiani»

Patrizia Cupo 

L’ex responsabile dell’antiriciclaggio fa tremare San Marino. «Ho ricevuto
minacce. Ma occhio: ho delle armi segrete. Non ricordo chi beneficiava dei
soldi» / «Conto Mazzini? Forse ho prelevato anch’io» / Bcs:
Roberti denuncia il tentativo di scalata «di personaggi vicini a importanti
mondi italiani»

SAN MARINO. Il conto Mazzini esiste, eccome, «vi ho versato o prelevato
forse qualcosa anche io, ma non ricordo chi ne abbia beneficiato».

Giuseppe Roberti, ex responsabile dell’antiriciclaggio per Banca
commerciale sammarinese, esce dall’esilio e racconta la sua verità: non crede
alla ricostruzione secondo cui i prelievi fossero stati fatti «da alcuni miei
amici politici» e pensa piuttosto che dietro vi sia una costruzione ad arte per
tentare di mettere in mezzo chi nulla c’entra. «Ma occhio: io ho delle armi
segrete». Quali? «Come la storia di quel tentativo di scalata che tra il 2010 e
il 2011 mise in gravi difficoltà la Bcs. Dietro vi erano personaggi vicini a
importantissimi mondi italiani ».

La politica? «Più in alto». Il Vaticano? «Lo dice lei. Io non l’ho detto.
E comunque sarebbe interessante capire chi fossero i soci sammarinesi di questi
signori».

Le dichiarazioni di Roberti sono destinate a sollevare un altro caso
politico, quando il conto Mazzini è ormai già diventata materia di dibattito: ne
ha discusso ieri il congresso di Stato e domani la questione finirà pure sul
tavolo della commissione giustizia. E per oggi è attesa una posizione ufficiale
della maggioranza.

La lettera. Roberti si sfoga prima di tutto in una lunga
lettera inviata alla tv di Stato: si dice sicuro che l’operatività del «conto
Mazzini sia sempre stata in linea con le norme a suo tempo previste
dall’ordinamento giuridico sammarinese »; pone dubbi sul bonifico
da un milione
autorizzato alla finanziaria della segretaria dell’ex ministro
italiano Galan in tempo di sospensione dei pagamenti; e si professa vittima di
un complotto politico. Poi, però, raggiunto al telefono osa ancora di più e
lascia intendere di sapere molte cose sul mondo che ruotava attorno alla sua
banca e di essere pronto a usarle qualora qualcuno si
ostinasse nel coinvolgere chi non c’entra nulla
.

I rapporti con la politica. «Io ero amico di una certa
parte politica a San Marino: ma chi di questi miei amici ha capitali e ricchezze
tali da giustificare presunte tangenti? Il tribunale vada a vedere l’origine dei
capitali con una seria verifica e poi ne riparliamo», si fa difensore al
telefono. «Sono consapevole di avere nemici -si legge invece nella lettera –
soprattutto fra coloro che incapaci di confrontarsi col mercato globale,
trincerati nel loro orticello, impediscono un effettivo sviluppo dell’economia
sammarinese».

La scalata e le minacce. Dice di sapere diverse cose di San
Marino, Roberti. «Vicenda che andrà chiarita è quella relativa a un tentativo di
scalata alla Bcs, che ha determinato pesanti ricadute sulla sostenibilità
dell’istituto stesso – si legge nella missiva -: sarà interessante sapere chi
erano gli scalatori ma anche i loro sponsor ». Al telefono, qualche
indiscrezione se la lascia scappare, ma non fa né nomi né cognomi. «E’ la mia
arma segreta – azzarda -. Ma chi erano i soci di quei signori importanti
italiani che hanno provato a prendersi la banca? Io sono stanco – dice – e sono
stato anche minacciato. A San Marino non ci vado più».

Il diplomatico. Precisa che la Finproject «non era la
finanziaria della banca, ma nell’istituto aveva solo una quota pari a poco più
del 17%». E ci tiene a ribadire la noia di fronte all’accostamento «ad altri
diplomatici che hanno fatto “casini” in Italia ». Il riferimento è a William
Colombelli, ex compagno di Claudia Minutillo, segretaria di Giancarlo Galan, e
fino a pochi giorni fa ambasciatore a disposizione per il Titano, ora coinvolto
in una maxi inchiesta sulle fatture false. «Il mio incarico diplomatico è stato
sì effettivamente revocato ma solo in seguito alle dimissioni che ho
rassegnato»
.

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