‘Patto per San Marino chiuso in se stesso’, Claudio Felici (Psd)

‘Patto per San Marino chiuso in se stesso’, Claudio Felici (Psd)

Franco Cavalli, San Marino Oggi: Claudio Felici (Psd): “Il Patto pensa al proprio futuro, non a quello del Paese” / “Dc? Chiusa in un ‘silenzio assordante’. Con l’Italia il problema non è tecnico, ma politico, colpa di un deficit di fiducia nelle istituzioni sammarinesi”

[…]

Claudio
Felici, capogruppo in
Consiglio Grande e Generale
per il Partito dei socialisti e
dei democratici traccia un’analisi
del momento affrontando
direttamente i nodi principali
del Paese e non è certo tenero
né con il Patto per San Marino,
né con chi è in cerca solo di
qualche uomo in più.


[…]

Quali sono allora secondo lei
i problemi politici?

“Un deficit di fiducia delle
istituzioni sammarinesi, questo
è il vero problema. Ci sono
stati una serie di passaggi che
non sono stati gestiti a dovere,
come la lotta alla criminalità
organizzata. Ad esempio il pacchetto
antimafia
, che prevede
una serie di norme e strutture,
credo che sia ormai un elemento
visto con perplessità
dall’Italia in quanto era partito
speditamente l’estate scorsa
ed ora si è ‘gelato’ e non se ne
parla più”.

E Banca Centrale?

“Noi abbiamo criticato spesso
Banca Centrale e non perché,
come qualcuno vuol far
credere, fossimo d’accordo con
qualche furbetto del quartierino,
ma proprio perché Banca Centrale
deve essere al di sopra di
ogni sospetto, mentre in questo
momento questa chiarezza
non c’è. Esistono elementi di
incertezza, e lo dimostra il fatto
che il presidente è stato convocato
in commissione Finanze
dal governo
. San Marino non
si può permettere una Banca
Centrale che non sia all’altezza
del proprio ruolo. Non possiamo
permetterci, come Paese, punti
di debolezza in ruoli chiave
come questi, dove serve invece
un’assoluta autorevolezza”.

[…]

Come vedete invece la proposta
di un governo di unità
nazionale?

“Bisogna constatare che la
maggioranza non ha capito
che da sola non ce la può fare.
Purtroppo, invece di cercare di
capirlo pensa solo al suo futuro
e non a quello del Paese. Anche
in Italia, seppur con tutte le
enormi differenze del caso, una
maggioranza legittimamente
eletta si è assunta la responsabilità
di un passo indietro
per dar vita ad un governo
chiamato a far fare al Paese un
grande salto in avanti. Anche
noi dovremmo ragionare in tal
senso. Anche perché il Patto,
non ce l’ha fatta a firmare con
l’Italia
e ora ci sono riforme importantissime
da portare avanti
come quella tributaria. Credo
che quel ‘Patto’ debba essere
superato e soprattutto deve far
sentire la sua voce su questi
aspetti il maggior partito del Paese,
la Dc, che invece continua
ad essere caratterizzata da un
silenzio assordante”.

Qual è la vostra proposta?

“In questo momento servono
sforzi straordinari per dare un
contributo al Paese. Noi però
non siamo lì a pietire ruoli,
questo non ci compete perché
siamo un partito di opposizione.
Ma non siamo neanche
disposti a regale consensi. L’ha
capito la cittadinanza, la politica
l’avrebbe dovuto capire prima”

[…]

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