Patto per San Marino, non Commissione d’indagine Banca Centrale

Patto per San Marino, non Commissione d’indagine Banca Centrale

La maggioranza rispedisce “compatta”
al mittente la richiesta di una commissione consiliare
d’inchiesta sul terremoto in Banca centrale. “Non e’ lo strumento
adatto per fare chiarezza, il ricorso alla Magistratura e’
sicuramente piu’ efficace”, chiude ogni spiraglio il capogruppo
di Alleanza popolare, Roberto Giorgetti, sottolineando che in
Tribunale “le cose stanno procedendo speditamente”.
Botta e risposta a suon di conferenze stampa, dunque, oggi tra
Patto per San Marino e minoranza sui temi che hanno alzato la
temperatura del dibattito politico in questi giorni: le
dimissioni dei vertici di Banca centrale, la nomina del nuovo
presidente di Bcsm e l’assedio della Guardia di Finanza di
domenica con tanto di affermazioni esplosive prima da parte del
colonnello Gianfranco Lucignano e poi da parte del generale
Cosimo D’Arrigo. Situazioni che vengono cavalcate
dall’opposizione per fomentare “la dialettica interna”,
sottolinea il segretario del Partito democratico cristiano
sammarinese, Pasquale Valentini. Dunque la minoranza “stravolge
la realta’”: sulle dimissioni dei vertici di Bcsm, spiega il
numero uno del Pdcs, “governo e maggioranza hanno risposto in
maniera decisa con la volonta’ di non lasciare vuoti di potere”,
puntando a “una soluzione ponte per avere subito la possibilita’
di interloquire con gli organismi italiani”. E certo, prosegue
Valentini, “abbiano piena consapevolezza delle difficolta’ del
Paese”, anche se quanto successo domenica e’ “inaccettabile:
dall’Italia serve un chiarimento, cosi’ come sono necessari
rispetto e disponibilita’”.
Piuttosto e’ l’opposizione, stigmatizza il segretario, che
cerca di “ritardare i lavori del Consiglio grande e generale e di
dipingere ogni intervento ricercando gli aspetti piu’ critici.
Sembra quasi che collabori con chi cerca di rendere difficile la
vita a San Marino”. Ma “se il Paese ha finora retto non e’ per
miracolo, bensi’ per il lavoro fatto. E se quello della
maggioranza viene meno non ci sono alternative, ma solo
predicatori che vogliono mistificare”

Il Patto difende dunque l’operato
del governo nella vicenda Bcsm, anche perche’, sottolinea
Giorgetti, “siamo rimasti sconcertati quando dopo la prima
lettera di dimissioni e’ stato rimarcato che non c’erano state
pressioni e che i motivi non erano legati a interferenze, ma
all’allontanamento di Caringi”. Inutile dunque una commissione
d’inchiesta. “E siamo tranquilli- aggiunge il consigliere dei Noi
sammarinesi, Gian Nicola Berti- sull’esito dell’indagine penale.
Forse altri non lo sono”. Insomma la maggioranza e’ convinta del
percorso fatto fin qui e non vede alternative. Anche i critici
Europopolari, con Alberto Selva, pur rimarcando “il senso di
preoccupazione per le difficolta’ del Paese”, sottolineano che
“le soluzioni ai problemi devono arrivare da questa maggioranza”.
Nadia Ottaviani di Arengo e Liberta’ attacca: “L’opposizione
fa sciacallaggio, sa solo creare confusione e urlare”. Un appunto
pero’ al governo il Patto lo fa: questa mattina sarebbe stato
opportuno un riferimento in Consiglio da parte di un segretario
di Stato su quanto successo e sulla visita dell’ambasciatore. Ma
“per il governo- chiosa Valentini- e’ piu’ importante operare che
curare la comunicazione”.

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