CLIMA INFUOCATO IN AULA: “MAZZA PENSA DI FARE SENZA CONFRONTO”
Altro che sfilacciata. L’attuale maggioranza non ha piu’ i numeri per andare avanti. Molto meglio per il Paese che si ritorni il prima possibile alle urne. Sono passati pochi giorni dalla chiusura del Consiglio grande e generale di maggio. La seduta dei passi indietro secondo il
Partito socialista riformista sammarinese. In rapida successione, ricorda alla stampa il capogruppo Paolo Crescentini, sono stati infatti ritirati l’ordine del giorno per intestare case vacanze agli stranieri e il decreto sulle retribuzioni dei dirigenti.
“La maggioranza fa come il gambero, un passo in avanti e due indietro”, ironizza. E per quanto ci provino i “colonnelli del Patto a sminuire”, i risultati, o meglio i non risultati, sono sotto gli occhi di tutti. “La maggioranza non c’e’ piu'”, stroncata da “bordate interne”, e la conseguenza e’ il “clima infuocato” che ha caratterizzato l’ultima seduta parlamentare.
Con “ciliegina sulla torta” l’incontro capigruppo-sindacati sulla riforma tributaria. La Csu, spiega Crescentini, si e’ detta “fortemente critica, rispetto all’inizio sono state cambiate le
carte in tavola”. E c’e’ anche qualcuno, aggiunge Crescentini, che vorrebbe cambiare la riforma fiscale, “ma l’unico modo sarebbe ritirarla”. Per lo meno, si rallegra il capogruppo, “in
chiusura e’ stato approvato il nostro odg sul fondo di solidarieta’”.
“In Aula tre consiglieri e un segretario di Stato hanno sconfessato il capogruppo del Pdcs
Luigi Mazza, che, con qualche amico pensa di fare tutto senza confronto”, attacca il consigliere Federico Pedini Amati.
“Si fa campagna elettorale pura, andando incontro agli interessi della casta di turno”, rincara la dose, mentre manca un vero progetto di rilancio del Paese. Dunque meglio che “qualcuno
stacchi la spina”, anche se, ammette, “e’ difficile creare nuove coalizioni”.
Secondo Pedini Amati occorre ripartire dal turismo e dal commercio, dai suggerimenti di Mckinsey e Ambrosetti, dunque casino’, beauty farm e campi da golf. Invece il Patto mette in
campo una “politica spartitoria e clientelare”, per esempio con “250 nuove assunzioni nella Pa negli ultimi anni” e con “indennita’ che sono regali della politica”. E intanto “le aziende continuano a chiudere”. Dunque, conclude, “meglio andare al voto e fare chiarezza”.
- COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE 28 MAGGIO 2012
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