Gli industriali della Repubblica di San Marino non pare che siano riusciti a risolvere tutte le difficoltà in cui continuano a dibattersi anche dopo l’entrata in vigore dell’accordo con la Regione Emilia Romagna.
Ed il recente convegno organizzato appositamente dall’Anis (Associazione Nazionale Industriali Sammarinesi) non pare aver fugato tutti i dubbi di applicazione.
Se il trasferimento dei rifiuti speciali è sempre un po’ complicato, diventa complicatissimo, almeno in una prima fase, quando il passaggio è fra due Stati di cui uno fuori ed uno dentro l’Unione Europea.
Si legge su Fixing, il giornale dell’Anis: ‘ le ditte specializzate di smaltimento che effettuano operazioni di gestione rifiuti del territorio di San Marino, sono tenute a comunicare, entro il mese di febbraio di ogni anno, il quantitativo e la natura dei rifiuti smaltiti nonché le tecniche utilizzate per lo smaltimento dell’intero anno precedente al Collegio Tecnico per la Tutela Ambientale‘
‘ Le aziende hanno l’obbligo di tenere un apposito registro di carico e scarico, con fogli numerati dell’Ufficio del Registro, sul quale verranno annotati, per i vari rifiuti tossici e nocivi, le quantità prodotte, le principali caratteristiche chimiche-fisiche-merceologiche, unitamente ai nominativi del trasportatore e dello smaltitore degli stessi.‘