HANNO IL CORAGGIO DI RIPROPORSI
Nonostante la pesante bastonata ricevuta dagli elettori in termini di preferenze e di gravi offese scritte sulle schede, i vecchi Segretari di Stato hanno il coraggio di riproporsi. Più che coraggio è faccia tosta. Per loro i problemi della disoccupazione, del debito pubblico, della crisi economica, dell’isolamento internazionale, delle pensioni e tanti altri, non esistono. Il problema è esclusivamente la poltrona del comando, l’interesse personale e di clan. Infatti, i primi discorsi sono stati incentrati sulle Segreterie di Stato, sulla classifica delle preferenze e sulle pressioni, perfino dall’esterno. Due gruppi di Bene Comune che hanno ottenuto 4 consiglieri pretendono due Segreterie di Stato ciascuno in nome della famosa democrazia della rappresentanza(?!). E la DC sarà costretta a cederli pur di formare il governetto di coalizione e tirare a campare.
L’attaccamento a quei 10 posti del Congresso di Stato che, tra l’altro, sono veramente troppi, è morboso. Ma non è per i 5 o 6 mila euro mensili di retribuzione. E’ per altri motivi non confessabili. La lotta per le poltrone era cominciata prima della campagna elettorale e la corsa ai voti è stata spasmodica e del tutto personalistica.
Ma chi ha rovinato il Paese non può riproporsi per salvarlo. Gli ex Segretari di Stato devono fare un passo indietro nell’interesse della Repubblica e del popolo sammarinese. Il cordone ombelicale con i poteri finanziari va tagliato. La cricca va smanata. Deve finire il clientelismo a spese del cittadino. E’ necessaria una svolta visibile e concreta. Il rinnovamento delle persone è indispensabile per la credibilità e l’immagine del Paese. Senza una netta rottura col passato e senza un governo totalmente nuovo non si uscirà dalla crisi e le conseguenze saranno molto gravi per tutti.
San Marino, 17 novembre 2012