Per San Marino. Intervista Emilio Della Balda a Dire

Per San Marino. Intervista Emilio Della Balda a Dire

Emilio Della
Balda (Psm): solo il nostro movimento difende San Marino

“Contro
partiti e contro Bcsm che sta demolendo il sistema finanziario”

SAN MARINO – Dal “tradizionale”
attacco ai vertici di Banca centrale al rifiuto netto della politica praticata
negli ultimi venti anni, costellata di speculazioni, truffe, lotte di potere e
arricchimenti ingiustificati. Emilio Della Balda torna alla carica, candidato
per le elezioni dell’11 novembre con il movimento Per San Marino. E in
un’intervista a Dire lancia la sua battaglia per affermare legalità,
trasparenza e moralità della politica. E’ vero, afferma, “sono un
dinosauro e sono tornato per fermare i roditori che si sono mangiati
tutto”.

Perché é nato Per San Marino? Cosa lo
differenzia dagli altri movimenti?

Dalla situazione disastrosa in cui i partiti e i loro governi hanno portato il
Paese è nata la volontà di reagire trasformando la protesta in proposta per una
nuova San Marino. Per San Marino è un movimento che punta a un grande progetto
per cambiare il Paese insieme ai sammarinesi. Non si limita alla protesta.

Quali le priorità nel vostro programma di governo?
Puntiamo decisamente alla piena occupazione di tutti i sammarinesi tramite
riforme strutturali, una alta formazione di tutti i lavoratori, un piano di
sviluppo in direzione delle energie rinnovabili, delle telecomunicazioni, della
bio economia, nonché di tre Poli: Commerciale-Produttivo; Turistico-Culturale;
Divertimento e Tempo libero.

Uno dei vostri cavalli di battaglia è
l’attacco ai vertici di Banca centrale. Quali gli errori compiuti fino ad oggi
dalla politica nella gestione dei rapporti con via del Voltone? E quali quelli
compiuti dalla triade Giannini-Clarizia-Gumina?

La politica non è stata capace di impostare un progetto di crescita del
comparto bancario e finanziario e ha dato mano libera alla Banca Centrale che
lo sta demolendo pezzo per pezzo, con conseguenze che saranno gravissime per la
nostra economia. La triade ha aggredito le piccole banche dopo averle
dissestate. Invece di guidare e organizzare il sistema finanziario come prevede
la legge, punisce una parte del sistema e protegge i soci di Banca centrale. Ha
messo in difficoltà i risparmiatori e ha demolito l’immagine degli istituti
sammarinesi dove nessuno porterà soldi.

Dopo vari tentativi di apparentamento correte in solitaria. A chi vi
sentite comunque più vicini?

Siamo vicini ai sammarinesi e molto lontani dalla partitocrazia che ha
dissestato il Paese sul piano morale, economico, sociale e istituzionale. Noi
abbiamo proposto una coalizione alternativa a Bene Comune, ma non abbiamo
trovato consenso. Abbiamo capito subito che non si volevano vincere le
elezioni.

Cosa vi aspettate dai risultati elettorali? E in caso di mancata
vittoria, ma comunque di presenza in Consiglio grande e generale, che tipo di
opposizione farete?

Il movimento Per San Marino svilupperà la sua politica anche dopo le elezioni
per affermare la legalità, la trasparenza e la moralità della politica. Si
batterà per ripristinare lo stato di diritto e per ridare il potere ai
sammarinesi, per realizzare un nuovo modello di sviluppo che consenta la piena
occupazione dei sammarinesi.

Lei e Alvaro Selva avete alla spalle una
lunga carriera politica. Perchè avete deciso di rimettervi in gioco? E
soprattutto che San Marino ritrovate?

Mi sono rimesso nella politica attiva come dinosauro per fermare i roditori che
si sono mangiati tutto, si sono ingrassati sulle spalle del popolo e hanno
cominciato a morsicchiare il Monte Titano. Incontro i cittadini che sono
delusi, arrabbiati e preoccupati per il loro futuro, per un Paese disonorato
dai collusi e dissestato da pessimi amministratori, campioni dello spreco, del
clientelismo e del debito. Voglio dare voce a chi non ce l’ha.

Cosa replicate a chi dice che siete anche
voi parte della vecchia politica?

La vecchia politica è quella praticata negli ultimi venti anni, costellata di
speculazioni, truffe, lotte di potere, arricchimenti ingiustificati. E’ una
politica contro il Paese che non mi appartiene e che mi fa schifo.

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