Il Paese continua il suo amaro declino e vede all’orizzonte la Grecia e Cipro, mentre in Italia le cose non vanno bene. Prosegue, per il quinto anno consecutivo, la recessione economica; la disoccupazione ha costi sociali molto alti e comporta una diminuzione delle entrate e dei consumi; le chiusure di imprese non si fermano e mancano nuovi investimenti; il sistema bancario è molto indebolito da una politica assurda ed autolesionista; la finanza pubblica è in forte sofferenza e il risultato del bilancio consuntivo 2012 peserà come un macigno.
Siamo dunque a sedere su di un’assa insaponata scivolando verso il fondo. Di questo passo, la crudele ricetta del Fondo Monetario Internazionale diventerà un passaggio obbligato e saranno dolori per tutti. Le tensioni sociali aumenteranno sicuramente. La politica, divisa in tribù, non riuscirà a rinnovarsi e scegliere la strada del cambiamento, per cui saranno inevitabili altre lotte di potere. La mancanza di coraggio nella valutazione e nella verifica del passato impedirà la costruzione del futuro. La responsabilità e il senso dello Stato saranno relegati in soffitta. Lo tsunami si avvicinerà ben presto e travolgerà tutto e tutti, anche gli onesti e i capaci.
Il movimento Per San Marino continua la sua denuncia sui gravi rischi che stiamo correndo e chiede a tutte le forze del cambiamento di organizzare una sede di dibattito e di confronto per indicare concretamente la strada da percorrere per salvare la Repubblica.