Per San Marino. Relazioni esterne, istituzioni, giustizia

Per San Marino. Relazioni esterne, istituzioni, giustizia

RELAZIONI ESTERNE,
ISTITUZIONI, GIUSTIZIA

 

Il
Movimento “… per San Marino” sostiene la priorità della ricostruzione di
rapporti politici positivi con l’Italia e con l’Europa in quanto senza
l’intensificazione e la concretizzazione di rapporti di cooperazione economica
e amministrativa, ogni riforma potrebbe risultare vana, determinando crisi
istituzionali economiche e sociali difficilmente affrontabili.

La
Repubblica deve riacquistare, attraverso una attività diplomatica intensa e
qualificata, da valutare periodicamente in base ai risultati conseguiti, la
propria credibilità nel contesto internazionale ed una capacità operativa che
sviluppi una economia sana attraverso accordi commerciali con altri Stati.

Il
Movimento “… per San Marino” ritiene necessario un riordino delle istituzioni
per una loro funzionalità democratica, per una effettiva separazione dei
poteri, per una concreta sovranità del popolo, anche tramite una completa
attuazione della Carta dei Diritti.

Propone
pertanto:

a)     
Riforma
del Congresso di Stato istituendo la figura del Presidente che nomina un
massimo di cinque Segretari di Stato scelti all’interno o all’esterno del
Consiglio e preposti a grandi settori quali esteri, interni, economia,
socialità, formazione. Regolamentazione della fiducia e della sfiducia
costruttiva;

b)     
Ridimensionamento
del Consiglio e rafforzamento dei poteri legislativi dando ad esso un ruolo
centrale nella vita democratica. Revisione delle commissioni consiliari
sancendo un numero limitato dei componenti, un tempo determinato di attività,
compiti referenti su temi di grande rilevanza;

c)     
Pieno
rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza degli organi di controllo e di
garanzia. Varo di una normativa che regolamenti il conflitto di interessi e
definisca le incompatibilità;

d)     
Modifica
della legge elettorale con un ritorno al sistema proporzionale, uno sbarramento
per la rappresentanza in Consiglio, l’eliminazione delle attuali
discriminazioni tra i cittadini. Abolizione del quorum del referendum per non
annullare il voto dei cittadini attivi e responsabili e per incoraggiare la
partecipazione popolare alla vita pubblica;

e)     
Abrogazione
del Consiglio dei XII e radicale riforma delle Giunte di Castello introducendo
i pareri vincolanti su determinate materie;

f)      
Completa
riorganizzazione del Tribunale; approvazione del nuovo Codice di Procedura
Penale; istituzione della Procura della Repubblica nell’ambito del nuovo Codice
accusatorio e nel frattempo istituzione dell’Ufficio del Giudice Inquirente per
l’azione penale; rafforzamento e qualificazione degli organismi di polizia giudiziaria;
riordino e semplificazione delle norme civilistiche e di diritto commerciale
con la formazione e l’adozione di testi di riferimento, puntuale e stretta
collaborazione con la Magistratura Italiana per l’efficacia delle indagini
penali, particolarmente per quanto riguarda la criminalità organizzata.

 

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