‘Pirati della finanza’: la boutade – profezia? – del senatore Paolo Guzzanti su San Marino

‘Pirati della finanza’: la boutade – profezia? – del senatore Paolo Guzzanti su San Marino

Il Senatore Paolo Guzzanti definì i politici che nel luglio 2006 si accingevano a prendere il
governo
nella Repubblica di San Marino dopo le elezioni del 4 giugno di quell’anno, ‘Tangentisti e pirati della finanza‘.

A lungo l’espressione fu ritenuta una boutade rilasciata dal senatore per favorire gli amici del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, cacciato all’opposizione. Una boutade che fu poi perdonata dagli stessi governanti sammarinesi grazie alla mediazione di Mario Scaramella una settimana dopo il famoso incontro di Miramare.

A riportare alle mente la boutade di Guzzanti è stato il richiamo fatto da
Giovanni Lonfernini a Scaramella in una recente intervista (richiamo, fra l’altro, controproducente, visto che
la delibera di incarico a Scaramella è stata promossa, fra altri, nel Congresso del Governo Straordinario proprio da Rosa Zafferani, ora sua collega di partito).

Di certo Guzzanti non poteva sapere – o poteva già preconizzare? – quel che sarebbe successo, sotto quei governanti, nel settore bancario e finanziario: Re Nero oppure Banca del Titano (ora S.M. International Bank) oppure Camaleonte 2006 .
Di certo ha meravigliato e meraviglia che anche dopo il giugno 2006 i governanti sammarinesi abbiano continuato a registrare ‘soggetti autorizzati’ in un sistema già ultrasaturo e di banche
e di finanziarie.

Addirittura sono state registrate – se non andiamo errati – nuove finanziarie, nella Repubblica di San Marino, anche nel corso del 2008, cioè nell’anno che è cominciato con l’indagine di Forlì che avrebbe dovuto consigliare – per una semplice ragione di buon senso! – almeno una sospensione.

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