Podium Tour Operator si dissocia dal Cto di Ruco: “Il turismo è ripartito e le aziende del settore strutturate stanno lavorando”

Podium Tour Operator si dissocia dal Cto di Ruco: “Il turismo è ripartito e le aziende del settore strutturate stanno lavorando”

“CTO, comitato turismo organizzato di San Marino, non rappresenta tutti i tour operator di San Marino come purtroppo spesso dichiarato. Diversi di noi ne sono fuori e per quanto riguarda Podium Tour Operator il motivo è la non condivisione delle metodologie, delle modalità e della qualità delle richieste”.

Lo precisa in una nota il Gruppo Podium Tour Operator che si smarca così dal Cto di Luca Ruco che anche ieri ha attaccato il governo.

“Il turismo è ripartito – scrive la società – e, le aziende del settore, che sono strutturate per agganciare questa ripartenza, stanno lavorando.

Certo non ancora ai livelli pre-pandemici, ma con un tasso di reimpiego dei propri collaboratori di tutto rispetto. Servirebbe l’intervento della politica e delle parti sociali nel capire che ancora non va tutto bene, ma l’ottica degli interventi, se mai dovessero esserci, deve essere nella direzione della ripartenza a sostegno degli investimenti, quelli in corso, o già fatti e non dell’assistenzialismo fine a sé stesso”.

E ancora: “Assistiamo ad informazioni urlate e parziali quando non addirittura errate. E questo non si può più tacere.

Abbiamo deciso di condividere queste informazioni pubblicamente per correggere atteggiamenti spesso autolesivi della categoria e tendenti alla confusione, cosa di cui nessuno ha bisogno.

Al momento attuale il mercato italiano del turismo organizzato, nonostante la situazione internazionale, è in forte accelerazione, talvolta addirittura esplosiva.

La ripartenza, per essere pienamente agganciata ed efficace, ha bisogno di visione strategica della politica e progetti sul futuro da parte delle aziende del settore.

Il sostegno, a quel che resta da recuperare, si dovrebbe tradurre in flessibilità, lavoro agile, possibili part-time, recuperi di parte degli investimenti, (per chi li ha fatti), attraverso crediti di imposta, e così via.

Alla situazione attuale, se non vi saranno ulteriori emergenze, la prima necessità rimane, oltre a quanto sopra, la flessibilità nella gestione degli orari di lavoro per quello che ancora manca ad una piena occupazione del settore” conclude la nota.

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