Premio Pieve. ‘Due Paesi: esperienze comuni, memorie condivise’

Premio Pieve. ‘Due Paesi: esperienze comuni, memorie condivise’

Comunicato Stampa

Premio Pieve. ‘Due Paesi:
esperienze comuni, memorie condivise’

Presentato domenica 15 settembre,
durante la manifestazione finale del
Premio
Pieve,
il progetto di collaborazione tra il
Centro di ricerca sull’emigrazione – Museo dell’Emigrante e
l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

Da 29 anni Pieve Santo Stefano è
sede
dell’Archivio diaristico nazionale,
fondato dal giornalista Saverio Tutino che ha avuto, fin da subito,
l’idea di affiancare all’attività di conservazione quella di un
premio per i diari consegnati annualmente all’
Archivio.

Ogni anno, a settembre, si celebra
il rito dell’incontro fra chi ha scritto la propria storia di vita e
chi l’ha letta e ascoltata. Si tratta di un evento particolare,
intimo e allo stesso tempo comunitario, che per tre giorni trasforma
Pieve Santo Stefano nella capitale della memoria.

I diari, gli epistolari e le
memorie autobiografiche sono scritte da gente comune; in questi
testi, così ricchi di emozioni, si ritrovano elementi presenti nella
vita di tutti, uniti ai grandi eventi della Storia. Tra il tanto
materiale che giunge a Pieve Santo Stefano, vengono selezionati otto
testi finalisti, per arrivare ad un vincitore finale, ma l’Archivio
diaristico nazionale – attraverso varie attività che proseguono
durante l’intero anno – dà voce a tutti i partecipanti.

Accanto al Premio di scrittura, un
altro Premio è destinato a persone che si impegnano per sottolineare
il valore della memoria: Ascanio Celestini, Mario Perrotta, Nanni
Moretti e tanti altri sono saliti sul palco di Pieve Santo Stefano.
Quest’anno è stato premiato Vinicio Capossela, che ha donato
all’Archivio il taccuino manoscritto del suo ultimo libro.


Domenica 15 settembre, giornata
conclusiva del premio Pieve, Patrizia Di Luca, responsabile del

Centro di ricerca sull’emigrazione – Museo
dell’Emigrante, e Natalia Cangi, direttrice dell’

Archivio diaristico nazionale
hanno
presentato “Due Paesi: esperienze comuni, memorie condivise”,
progetto di collaborazione tra le due Istituzioni, che hanno
individuato nel tema della “memoria autobiografica” un ambito di
attività comune. Riconoscendo l’alto valore del diario – e di
altre forme di scrittura autobiografica – quale fonte fondamentale
nel lavoro di ricerca storica e l’importanza della memoria
individuale nel percorso di costruzione di una memoria collettiva, il
Museo dell’Emigrante
e l’
Archivio diaristico hanno
stabilito di avviare un rapporto di collaborazione finalizzato a
catalogare, conservare e valorizzare i testi raccolti.

La condivisione della stessa
linguamadre ha sempre favorito, anche al di fuori dei due confini
nazionali, esperienze comuni tra italiani e sammarinesi, prima tra
tutte l’emigrazione che frequentemente è stata condivisa dai
cittadini dei due Stati; accanto a questa, anche esperienze
politiche, di lavoro o di guerra. In particolare, la collaborazione
avrà l’obiettivo di valorizzare le memorie autobiografiche
sammarinesi, che raccontano con intensità momenti di vita personale
e costituiscono preziose testimonianze della storia della Repubblica.

Alla manifestazione finale del
Premio Pieve era presente il Segretario di Stato per l’Istruzione,
la Cultura e l’Università Giuseppe Maria Morganti.

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