Presa di distanza dai giochi

Presa di distanza dai giochi

COMUNICATO


Tiene banco da tempo, ma in particolar modo nell’ultimo periodo, la vicenda Cogetech e, più in generale, la questione “giochi”. Tant’è che il dibattito politico, al di là dell’adozione di una buona legge elettorale, sembra assorbito quasi esclusivamente da questo argomento. Che non è secondario, si badi bene, ma che non può neppure sopravanzare o precludere ogni altro ragionamento e ogni altra opportunità di guardare al futuro di questo Paese anche da altre prospettive. A meno che non ci sia chi consideri il gioco come unica possibilità di sviluppo per la Repubblica.

Noi non la pensiamo così ed è forse anche in virtù di questa nostro punto di vista che il contrasto, ormai permanente, tra opposizione e maggioranza su questo tema non ci appassiona più di tanto e vorremmo che si arrivasse quanto prima ad una conclusione chiara e convincente.


D’altra parte, in sedi istituzionali e in circostanze pubbliche, abbiamo detto più volte che non ci piaceva – e continua a non piacerci – l’idea del Governo di moltiplicare le strutture per i giochi e, di conseguenza, le società: tutte giustamente a maggioranza pubblica, ma tali da mettere lo Stato in una paradossale condizione di concorrenza nei confronti di se stesso. Non ci siamo neppure sottratti dal segnalare la superficialità, finanche eccessiva, con cui sono state fatte le scelte delle partnership esterne e la nostra preferenza per bandi pubblici razionali e garantisti. Abbiamo inoltre sempre compiuto una netta distinzione fra giochi della sorte e gioco d’azzardo e vorremmo che, anche su questo fronte, arrivassero risposte soddisfacenti per far sì che ognuno sappia in quale direzione si sta camminando e fino a che punto il percorso può essere condiviso, ma soprattutto conveniente per il sistema sociale e culturale sammarinese.


Perché questa, assieme al modello di sviluppo economico che si sceglierà di adottare, è la vera discriminante che dovrebbe segnare il dibattito in corso. Ci sarà tale volontà? Noi ce lo auguriamo e lavoreremo affinché essa emerga. Senza clamori, isterismi o rivalse postume, che appaiono tanto meno plausibili nella misura in cui ad agitarli sono le stesse persone che, da altre collocazioni, non si sono fatte scrupolo di inaugurare e di incrementare una tendenza che oggi sembra suscitare la loro irresistibile indignazione, che difficilmente riesce a nascondere, però, un sottofondo di ipocrisia neppure tanto decoroso.

San Marino, 3 maggio 2007


IL GRUPPO DEI DEMOCRATICI DI CENTRO

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