Prima giornata della Conferenza Internazionale di Costituzione del WUSME

Prima giornata della Conferenza Internazionale di Costituzione del WUSME

Comunicato n. 9 – 22 aprile 2010

Prima giornata della Conferenza Internazionale di Costituzione del WUSME (World Union of Small and Medium Enterprises – Unione Mondiale delle Piccole e Medie Imprese).

Ad aprire i lavori della prima giornata della Conferenza Internazionale di fondazione del WUSME (World Union of Small and Medium Enterprises – Unione Mondiale delle Piccole e Medie Imprese), che si è svolta ieri, 21 aprile 2010, presso il Best Western Palace Hotel di Serravalle (RSM) è stato Gian Franco Terenzi, Presidente C.E.S.A., (Centro Europeo Studi Artigianato), che ha ringraziato calorosamente i delegati arrivati da ogni parte del mondo per la loro presenza, considerati i forti disagi dei trasporti aerei causati dalla nube tossica derivante dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajkullin. Proprio il caos aereo ha causato la defezione di una parte dei 160 delegati che avevano confermato la loro presenza alla Conferenza Internazionale, in rappresentanza di ben 53 paesi. Essi hanno comunque aderito al WUSME, e saranno coinvolti attivamente nelle attività e nei progetti che verranno messi a punto dall’Unione durante la Conferenza Internazionale.

Dopo il saluto dei rappresentanti del Governo sammarinese, Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli affari Esteri, e Gian Marco Marcucci, Segretario di Stato per il Lavoro e la Cooperazione, che hanno affermato la grande soddisfazione della Repubblica di San Marino per essere stata scelta quale sede del WUSME, per le opportunità di incontro e scambio che nasceranno tra i paesi aderenti, è intervenuto Soita Shitanda, Ministro per i lavori pubblici del Kenia.

“Le Piccole e e Medie Imprese rappresentano una rete di salvataggio per la popolazione del Kenia” – ha affermato Soita Shitanda, ponendo subito l’attenzione sulle problematiche che le PMI devono affrontare. “Il problema più grande per le PMI del mio paese è la difficoltà di accedere ai finanziamenti assieme all’inadeguatezza dei programmi imprenditoriali e alla mancanza di informazioni relative al mercato”. Il WUSME nasce proprio con l’intento di rispondere a queste difficoltà, offrendo soluzioni concrete ai paesi in via di sviluppo.

Lo ha sottolineato anche Gian Franco Terenzi, nel corso del suo intervento: “Nel corso del 2008 è scoppiata negli Stati Uniti d’America una sconvolgente crisi finanziaria, che ha investito molti altri paesi, e che sta colpendo l’intera economia mondiale. Dobbiamo guardare in faccia ai pericoli a cui tutti i settori dell’economia, in particolare quello che coinvolge le PMI, sono esposti, senza sottovalutarne la gravità, ma senza lasciarci impaurire da essa.
L’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa. Vorrei in sostanza parlare quest’oggi con voi usando il linguaggio della verità, che non induce al pessimismo, ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza. Sono convinto che possiamo limitare le conseguenze economiche e sociali della crisi mondiale e creare anzi le premesse di un futuro migliore, se facciamo leva sui nostri punti di forza e sulle più vive energie di cui disponiamo. A condizione che non esitiamo ad affrontare con forza le debolezze del nostro sistema, le insufficienze e i problemi che ci portiamo dietro da troppo tempo. Facciamo della crisi un’occasione per liberarcene, pensando innanzitutto a come possiamo affrontarla.” Un discorso, quello di Terenzi, che ha parlato di speranza e prospettive future da cogliere con atteggiamento propositivo, senza dimenticarsi di porre al centro delle iniziative l’uomo. “Il soggetto uomo, la sua attività professionale, la sua creatività vista come massima espressione della sua essenza, sono oggi l’oggetto principale di strategie che tendono all’integrazione totale della dimensione economica con quella sociale, culturale ed educativa e di strategie che incoraggiano e sostengono l’iniziativa individuale artigianale e delle piccole e medie imprese. Le PMI e l’Artigianato sono chiamate a svolgere un ruolo chiave nelle economie dei singoli Paesi quali mezzi costruttivamente attivi a servizio della pace e dello sviluppo nel mondo per la diffusione di un messaggio che parla di “democrazia economica”.

Un concetto che sembra utopico, ma non lo è in quanto esistono gli strumenti per realizzarla. Ne ha parlato Norbert W.Knoll-Dornhoff, Professore di Politica economica e fiscale presso l’Università Internazionale di Imprenditorialità, affermando “A causa della crisi circa 14 milioni di persone, tra le quali milioni di piccoli imprenditori, principalmente nei Paesi meno sviluppati, si impoveriranno nel 2010.
Molti dei risultati ottenuti negli anni recenti volti a facilitare il business delle PMI nel mondo e a ridurre la povertà in un numero limitato di economie privilegiate hanno seriamente messo a repentaglio la sopravvivenza di molte imprese, a causa di una contrazione della domanda per l’export delle PMI, per i prezzi crescenti dell’energia e dei prodotti alimentari, per la caduta dei prezzi dei beni di consumo, per significative riduzioni degli investimenti stranieri e una generale riduzione della liquidità. La forte interdipendenza tra le economie mondiali ha dato luogo ad una crisi economica globale e ad una tragedia umana. Per aiutare le PMI non si possono chiedere fondi ai Governi, già fortemente in difficoltà, ma imporre al più presto imposte sulle transazioni finanziarie, basate sulla proposta del premio Nobel James Tobin. Il reddito potenziale di questo tipo di imposizione è altissimo. Un tasso di imposizione dello 0,005% potrebbe generare circa 15 miliardi di dollari all’anno, dei quali un sostanziale importo potrebbe essere stanziato per promuovere lo sviluppo economico internazionale e impedire la bancarotta delle PMI in tempi di crisi finanziaria. Questa iniziativa porterebbe fin da subito enormi benefici all’economia senza nulla togliere ai Governi”. Si tratta di una proposta concreta che apre importanti scenari futuri verso un miglioramento della situazione delle PMI nel mondo. L’importante è lavorare insieme verso obiettivi chiari e perseguibili, come ha sottolineato lo stesso Norbert W.Knoll-Dornhoff alla fine del suo intervento: “Solo lavorando insieme si può ottenere il successo. Non andatevene, parliamo e troviamo un modo per finanziare le Piccole e Medie Imprese”
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Ha seguito l’intervento di Giorgio Petroni, Rettore dell’Università di San Marino, che ha illustrato pregi e difetti delle PMI, con lo scopo di superare i limiti delle stesse. Tra le virtù delle PMI, Petroni ha sottolineato che le PMI favoriscono lo sviluppo dell’imprenditorialità nei territori dove operano e lavorano in regime di contenuta conflittualità, data la quotidiana collaborazione tra dipendente e imprenditore, il quale si comporta come un “buon padre di famiglia”, condividendo i problemi e i successi della sua piccola impresa con i lavoratori.

Tra i difetti della PMI Petroni ha posto l’accento sulla mancanza di un adeguato livello di risorse da investire nelle innovazioni tecnologiche, e sulla conseguente limitata differenziazione delle attività produttive. La PMI è abile nel compiere innovazioni di processo produttivo, organizzando al meglio la produzione, ma non ha le competenze tecnologiche necessarie per essere competitiva.

Un altro limite della PMI, specialmente in Italia, è lo scarso contatto con i centri di competenza, come le università. Questa lontananza sta andando assottigliandosi negli ultimi tempi, anche grazie ai venti progetti che sono stati messi in campo dall’Unione Europea per avvicinare la PMI all’Università. Un’altra importante opportunità volta a realizzare questo obiettivo è costituita dai parchi scientifici e tecnologici, che hanno come finalità la conduzione, la promozione e il coordinamento tra le attività del mondo della Ricerca e quello delle Imprese. Nati negli Stati Uniti negli Anni 60, questi parchi si sono diffusi in Europa a partire dagli Anni 70, quando c’è stata una riconversione dell’economia che ha mandato in crisi le tecnologie cosiddette hard, molto aggressive nei confronti dell’ambiente. Anche in Italia esistono parchi scientifici e tecnologici. Un esempio è a Trieste, dove si trova l’Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica, che gestisce e promuove il Parco. Uno dei principali benefici di quest’ultimo è proprio il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese. Negli ultimi dieci anni questo Parco triestino ha sviluppato una serie di metodologie che rappresentano delle best practice.

E’ in progetto anche un Parco Scientifico e tecnologico che unirà San Marino alle Marche e alla Romagna e sarà un importante punto di riferimento economico con riflessi su tutto il Montefeltro e il Titano naturalmente. “Quando l’attività del Parco genererà spin off, ovvero piccole imprese che nascono dal processo di ricerca e sviluppo – ci ha spiegato Petroni – non saranno ospitate in questa struttura. Quando si arriverà a sviluppare un prototipo che ha caratteristiche tali per essere industrializzato, si esce dal parco scientifico, e si va in realtà industriali che potrebbero anche essere a San Marino o nel Montefeltro. Nel Parco Scientifico si trovano i laboratori delle imprese industriali che fanno ricerca e sviluppo collaborano con i dipartimenti universitari. Così sono nati i Parchi e così devono rimanere. Questa collaborazione interdisciplinare, che genera una gamma di competenze più ampie, produce una maggiore capacità di innovazione. Non bisogna poi dimenticare l’altra funzione essenziale: l’assistenza alle imprese del territorio”.

Un’altra possibilità importante a servizio delle imprese si chiama “open innovation”. Si tratta, cioè, di innovativi canali che consentono alle PMI di venire in contatto con le esperienze che si fanno nei grandi centri di ricerca attraverso la rete. Tante, insomma, le possibilità che le PMI possono cogliere per aggiornarsi ed essere più competitive.

E’seguito l’intervento di Paolo Rondelli, presidente ANIS (Associazione Nazionale Industria Sammarinese) che ha parlato della situazione delle PMI a San Marino che occupano ben 6000 addetti. “La maggioranza delle imprese che lavorano a San Marino sono piccole e lavorano nei campi più diversi. In quest’ottica ANIS è impegnata a ricercare nuovi spazi di competitività per disegnare la San Marino del futuro”.

A sottolineare l’importanza di fare squadra tra le PMI è stato Marino Bedetti, presidente dell’UNAS (Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi), che ha dichiarato : “Le piccole imprese da sole non hanno peso, ma insieme sono un forte volano di sviluppo”.
L’importante argomento delle modalità di accesso ai finanziamenti europei è stato affrontato da Robert Holtz, rappresentante WASME all’Unesco. Paradossale è che esistano tantissime forme di aiuto alle PMI assieme a montagne di dollari a disposizione, e che restino inutilizzate. Perché? “E’ così difficile presentare una domanda in linea con la burocrazia dell’UE, che spesso i finanziamenti non vengono erogati – ha dichiarato Holtz, forte della sua esperienza in seno agli organismi europei – e l’unico modo per far crescere le Piccole Medie imprese è proprio erogare denaro liquido. Bisogna trovare un sistema per garantire denaro alle banche e far finanziare così le PMI. Se si pensa che sono stati erogati dieci mila miliardi di dollari alle banche per sostenerle nel momento della crisi e non si è fatto nulla per aiutare le PMI, è facile capire perché ci troviamo in questa difficile situazione”. Il WUSME può ottenere lo status Consultivo nel Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e potrebbe portare avanti una proposta inerente alla garanzia del denaro, che già un tempo lo stesso Holtz aveva studiato. Ciò sarebbe importante soprattutto per i Paesi africani, come aveva sottolineato all’inizio della Conferenza Soita Shitanda, Ministro per i lavori pubblici del Kenia.

Anche la Cina ha dato il suo importante contributo alla conferenza attraverso la relazione di Zhang Junfang, Ministro Consigliere cinese. L’economia cinese è basata sulle PMI che rappresentano ben il 99% delle imprese e contribuiscono per il 60% al PIL nazionale. L’80% dei posti dei lavoratori cinesi sono nelle PMI. Va da sé che ci sia la massima attenzione da parte del Governo cinese verso questo comparto che è stato aiutato attraverso incentivi dopo la crisi che ha causato un crollo dei profitti delle PMI. Da gennaio ad agosto del 2009 questi interventi governativi a sostegno delle PMI hanno ottenuto buoni risultati facendo segnare un 1,6% di aumento del profitto delle PMI. Riduzione delle tasse per le PMI, incoraggiamento dell’innovazione e della ricerca per le PMI sono solo alcuni degli obiettivi che il Governo sta perseguendo con forza. “L’economia mondiale è fragile – ha concluso Zhang Junfang – ma attraverso il sostegno alle PMI, che è il primo obiettivo del WUSME, si può migliorare la situazione.”

Con questa dichiarazione di buon auspicio si sono chiusi i lavori della prima giornata della Conferenza Internazionale di fondazione del WUSME, ricca di interventi che parlano di proposte concrete e iniziative realizzabili. Assai grandi si preannunciano le sfide che il WUSME dovrà affrontare nei prossimi anni, ma l’Organismo è nato proprio per rispondere ad esse.

Dott.ssa Simona Benzi – Press Office WUSME

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