Processo Conto Mazzini a San Marino, Csdl: “La prescrizione sarebbe una resa totale della giustizia e il trionfo dell’impunità”

Processo Conto Mazzini a San Marino, Csdl: “La prescrizione sarebbe una resa totale della giustizia e il trionfo dell’impunità”

Sono stati tanti gli argomenti al centro del consiglio direttivo della Confederazione sammarinese del lavoro riunitosi via Zoom. Il segretario generale del sindacato Enzo Merlini ha tracciato una panoramica dell’ultimo periodo, dalla fine dello scorso anno ad oggi, sui vari fronti dell’impegno sindacale e dell’attualità politica.

Lo riporta una nota della Confederazione sammarinese del lavoro al termine della riunione virtuale del consiglio direttivo dello stesso sindacato sammarinese. Tre gli argomenti affrontati: riforma Igr, bilancio dello Stato debito pubblico, Commissione d’Inchiesta sulle banche e processo “Conto Mazzini”.

RIFORMA IGR – “Il segretario per le Finanze, Marco Gatti, ha presentato al sindacato, con una nota, l’iter per arrivare alla riforma delle imposte dirette, entro il mese di aprile. L’intervento più significativo annunciato, sarà la rimodulazione delle deduzioni e detrazioni fiscali. Per il segretario generale della Csdl, Enzo Merlini, è facile prevedere che, mentre sulla carta tutte le categorie saranno chiamate ad una maggiore responsabilità nella contribuzione verso lo Stato, alla fine quelli a cui materialmente verrà chiesto un contributo maggiore saranno, ancora una volta, i lavoratori dipendenti e i pensionati. La Csdl si sta preparando ad affrontare il confronto su questa riforma, così come su quella pensionistica e del mercato del lavoro, anche con la predisposizione di una serie di schede comparative relative al sistema fiscale e al sistema previdenziale sammarinese”.

BILANCIO DELLO STATO E DEBITO PUBBLICO – “La legge di bilancio non è per nulla coraggiosa: prevede un disavanzo di altre decine di milioni di euro, mentre è ormai assodato che i 340 milioni di euro euro ricavati dai titoli di debito collocati sul mercato internazionale, sono stati destinati quasi integralmente al sistema bancario e per la spesa corrente. Solo una piccola parte è stata destinata al sostegno delle famiglie e delle imprese che hanno subito maggiormente gli effetti della pandemia. Quindi, nessuna risorsa è andata allo sviluppo e al rilancio dell’economia e dell’occupazione. Per la Csdl è necessario che si riaffermi, da parte dei governi, l’obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio nel più breve tempo possibile. Ciò in quanto il debito pubblico formatosi per la quasi totalità a causa dei dissesti bancari, pari a circa un miliardo e mezzo, diventerebbe insostenibile, se si continuasse ad accumulare disavanzi di bilancio. Questa tendenza alla formazione di sempre nuovo debito va interrotta con politiche di incremento delle entrate e di razionalizzazione delle spese. Una delle principali finalità che dovranno porsi le riforme di sistema annunciate, ad iniziare da quella fiscale, è proprio il pareggio di bilancio, in primis attraverso misure efficaci di equità e accertamento reale di tutti i redditi, che producano un significativo aumento delle entrate dello Stato, chiamando le categorie economiche che dichiarano redditi inverosimili a contribuire alle risorse pubbliche in base ai loro redditi e patrimoni effettivi”.

COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLE BANCHE E PROCESSO MAZZINI – “In Consiglio Grande e Generale si è concluso il dibattito sulle risultanze della Commissione di Inchiesta sui dissesti bancari. In sostanza, i partiti di maggioranza hanno addossato le maggiori responsabilità al governo precedente. Le forze di opposizione, a loro volta, hanno attribuito le colpe principali alle gestioni politiche antecedenti. In realtà, la Commissione d’inchiesta ha ben individuato le principali responsabilità: il rilascio indiscriminato di licenze per l’attività bancaria negli anni ’90, la mancata firma dell’accordo con l’Italia in materia di scambio d’informazioni a metà anni 2000, gli investimenti eccessivi nel Gruppo Delta da parte di Cassa di Risparmio, le dimissioni indotte dei vertici di Banca Centrale nel 2010, le azioni messe in atto dal ‘gruppo criminale’ nella scorsa legislatura. Alla fine, in sostanza in Consiglio Grande e Generale è emersa la solita formula autoassolutoria del ‘tutti colpevoli, nessun colpevole’. Da parte nostra riteniamo inaccettabile un simile epilogo. La Csdl rilancia più che mai la richiesta di conoscere i nomi dei grandi debitori delle banche; peraltro, è emerso che ben trenta politici o ex politici hanno beneficiato di ingenti prestiti bancari non restituiti, per decine di milioni di euro, contribuendo alla formazione della enorme mole di Npl, che ancora in parte grava sul sistema bancario sammarinese ed ha costretto lo Stato, e quindi i cittadini, ad indebitarsi oltremisura. In questo contesto è arrivata la notizia che l’approvazione nella Commissione Giustizia di un articolo del Pdl di riforma della procedura penale, potrebbe produrre la caduta in prescrizione del processo per il cosiddetto ‘Conto Mazzini’. Tutto ciò mentre è attesa a breve la sentenza di secondo grado, che sarebbe definitiva. Non compete a noi valutare la necessità o meno di introdurre un terzo grado di giudizio, ma questo dovrebbe comunque evitare la caduta dei reati in prescrizione. La Csdl esprime profonda preoccupazione e allarme per il pericolo che buona parte della classe politica non venga ritenuta responsabile di illeciti così pesanti, unicamente a causa della prescrizione dei reati. Peraltro, a breve dovrebbe entrare nel vivo un altro procedimento penale che coinvolge altri ex politici che hanno avuto ruoli di primissimo piano negli anni in cui si sviluppavano le vicende citate dalla Commissione d’Inchiesta. Sarebbe inaccettabile se coloro i quali hanno contribuito politicamente a far sprofondare il Paese in una crisi di sistema così grave restassero del tutto impuniti, non in quanto assolti nel merito, ma perché ‘aiutati’ da provvedimenti legislativi adottati dai loro successori”.

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