Progetto di legge in materia di rappresentativita’. Lettera ai rappresentanti del Consiglio Grande e Generale. OSLA

Progetto di legge in materia di rappresentativita’. Lettera ai rappresentanti del Consiglio Grande e Generale. OSLA

On.le Consigliere,

con la presente ci si permette di richiamare la Sua attenzione sul progetto di legge in materia di rappresentatività, che Osla ritiene discriminatorio e non democratico.

Il progetto di legge nasce dall’idea della Segreteria di Stato al Lavoro che non possano convivere due o più contratti di lavoro in uno stesso settore. A differenza di quel che si vuol far credere, l’esistenza di due o più contratti e quindi l’eliminazione del principio dell’erga omnes, rappresenta soltanto un valore di democrazia. Ma anche qualora si volesse accogliere la tesi di chi pretende essere giusto prevedere un solo contratto collettivo nazionale di settore avente efficacia erga omnes, il progetto di legge che la Segreteria di Stato ha presentato alla nostra attenzione non può trovare condivisione. Anche qualora si volesse regolare il settore con un unico contratto, sarebbe sufficiente modificare un solo articolo della legge n. 7 del 1961, senza bisogno di inventarsi una legge complessa ed eccessiva, il cui reale scopo sembra essere quello di stravolgere equilibri di rappresentatività già esistenti, eliminando addirittura la possibilità di un ricorso al potere giudiziario, sostituendolo con un nuovo comitato di natura strettamente politica, tra l’altro costoso e foriero di nuova burocrazia. 

Con il pretesto di “fare ordine” nella delicata materia della contrattazione collettiva del lavoro, si vuole creare un contratto unico blindato attraverso un sistema macchinoso, la cui conseguenza è quella di affidare il potere contrattuale di associazioni datoriali e di sindacati soltanto ad alcuni soggetti a discapito di altri attraverso sbarramenti ed alchimie numeriche e non in base ad effettivi principi di democrazia e meritocrazia, considerando la pluralità delle associazioni e dei sindacati un pericolo anziché un valore aggiunto.

Non si comprende, tra le numerose distorsioni di questo progetto di legge, perché le associazioni dei datori di lavoro dovrebbero essere conteggiate per il riconoscimento della loro maggior rappresentatività per la sottoscrizione del contratto con efficacia erga omnes, non sul numero degli imprenditori che rappresentano, ma sulla base del numero dei lavoratori occupati, a meno che non si voglia pensare anche questa come un’alchimia a vantaggio di qualcuno e a discapito di qualcun altro. Secondo il progetto di legge, infatti, un’associazione datoriale che ha nei suoi elenchi 50 datori di lavoro con un dipendente ciascuno sarebbe meno rappresentativa di un’associazione datoriale cha ha un unico datore di lavoro con 60 dipendenti. Cui prodest?

Osla si appella al buon senso e alla competenza tecnica degli onorevoli Consiglieri più attenti, ai quali si chiede la cortesia di leggersi il progetto di legge in prima persona e con spirito critico, evitando di farselo leggere o raccontare da terzi, affinché un’eventuale occasione di riforma non si trasformi in una trappola per la democrazia.

Osla si mette a disposizione di chiunque voglia ricevere chiarimenti, approfondimenti e dettagli tecnici.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti ed augurare un buon lavoro.

Il Presidente OSLA 

Avv. Mirko Dolcini

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