Provinciali Rimini 2009. Il Pdl ai ferri corti: An lancia l’aut aut, FI insiste con Marco Lombardi. La Lega pronta a correre da sola

Provinciali Rimini 2009. Il Pdl ai ferri corti: An lancia l’aut aut, FI insiste con Marco Lombardi. La Lega pronta a correre da sola

Fumata nera al vertice del Pdl di ieri sera. Accordo veramente difficile, tra An che vuole imporre Oronzo Zilli se non corre Pizzolante, e Fi che impone Marco Lombardi. La Lega, intanto, decide di correre da sola.

Di
conseguenza, se l’obiettivo del vertice di ieri sera del Pdl era
quello di trovar la quadra su un nome e mettere parola fine ai
dissidi tra i due partiti, di certo non e’ stato raggiunto: il
capogruppo di Alleanza Nazionale in consiglio comunale Oronzo
Zilli, all’indomani del vertice, scandisce netto: “Sergio
Pizzolante deve dire si’, se non lo fa la mia candidatura e’
inamovibile”.
E lo deve fare “entro il 20 febbario”, quando cioe’
i due partiti si rincontreranno (la data e’ stata scelta perche’
inizialmente era previsto un coordinamento regionale del Pdl per
il 21 febbraio, posticipato poi al primo marzo). Il coordinatore
riminese degli azzurri Marco Lombardi invece rimarca la sua
disponibilita’ a candidarsi a capo di una coalizione ampia. E il
partito lo blinda: “Il deputato- fanno sapere infatti da Forza
Italia- si e’ gia’ ritirato, il nostro candidato e’ Lombardi”.
In questo quadro iniziano a muoversi anche i potenziali
alleati. L’Udc, per bocca di Maurizio Nanni boccia Zilli e
strizza l’occhio al coordinatore provinciale del partito di
Berlusconi (ponendo al tempo stesso alcune condizioni). Mentre il
Carroccio si smarca da entrambe le candidature e sembra pronto a
presentare un suo candidato per la Provincia e a correre da solo.

Non manca nemmeno il botta e risposta tra i casiniani e i
leghisti, con Lombardi che invita il partito di Bossi a “superare
gli steccati di fronte alla possibilita’ di vincere”. Anche
perche’ “sarebbe stupido” non farlo.
Forza Italia e Alleanza Nazionale
insomma sono ancora molto distanti dalla quadra. Ieri “si e’ dato
atto che il nome di Pizzolante non e’ piu’ sul tavolo- riferisce
Lombardi- sono rimaste le candidature di Zilli e la mia”. Nei
prossimi giorni, prosegue il leader riminese di Forza Italia,
“valuteremo se ci sono le possibilita’ di allargare la
colalizione”. E se ci saranno “riproporro’ la mia candidatura, se
non ho sostegno alle spalle non mi ci metto nemmeno”. Ma ammette
Lombardi, quel sostegno pare proprio che esista: “Inseguo un
progetto che ci da’ la possibilita’ di vincere e che e’
fattibile”. Anche se, conclude Lombardi, “abbiamo litigato per un
po’ di giorni, non dando una bella immagine di noi ai nostri
elettori”.

Ora basta litigi? Non pare proprio. “Nessun passo indietro
rispetto al candidato Lombardi- chiarisce immediatamente Zilli-
la mia rinuncia e’ valida solo per Pizzolante”: questa posizione
“ha il pieno appoggio del partito”, fin su ai vertici regionali.


Il segretario provinciale di An Gioenzo Renzi fa addirittura
fatica a considerare quello di ieri sera un vero e proprio
vertice. “E’ durato mezz’ora in tutto- sostiene- ci siamo solo
aggiornati alla prossima riunione e non si e’ nemmeno discusso:
Pizzolante e Lombardi non c’erano”.In questo panorama si profila
all’orizzonte la marcia solitaria della camicie verdi. Zilli?


“Avanti i giovani”, commenta secco il segretario della Lega Nord
Romagna Gianluca Pini. Lombardi? “Tutto da verificare- prosegue
il deputato del Carroccio- ci sono delle perplessita’”. Mentre il
casiniano Nanni, ricorda che “il nome di Zilli non lo abbiamo
sostenuto in precedenza e non lo sosteniamo oggi: e’ una corsa
perdente, che il Pdl la faccia pure”. Ma senza l’emblema dello
scudo crociato, che in ogni caso sara’ presente sulle schede
elettorali riminesi. “Se facciamo un’alleanza- precisa Nanni- la
facciamo per dare un’alternativa di Governo al nostro
territorio”. Lombardi, osserva il casinisano, “e’ un buon
candidato”. Certo, ci sono tutti i passaggi che il partito deve
fare per sostenerlo (come fece a suo tempo per Pizzolante). E ci
sono dei punti programmatici irrinunciabili, snocciolati di
fronte alla visita del leader Pierferdinando Casini, meno di un
mese fa. “Attenzione prioritaria alle famiglie, alle piccole
imprese, alla formazione e al lavoro”. È chiaro, puntualizza
Nanni, “che se non ci sono questi presupposti possono presentare
pure Berlusconi, ma noi andremo ugualmente per conto nostro”.
Infine dall’Udc arriva la risposta alla Lega Nord che da
giorni ormai pone un quasi-veto ad una candidatura comune del
centrodestra assieme allo scudo crociato. “Don Sturzo- fa
presente Nanni- diceva che in politica il silenzio e’ d’oro e
consigliava di non promettere tutto, ma solo quello che poi si
puo’ fare”. Parole che provocano l’immediata replica di Pini.


“Non sono doroteo- conclude il leghista- una sberla da parte loro
sul federalismo l’abbiamo gia’ presa e visto che non fanno parte
dell’asse di governo se vogliono possono accodarsi ad una scelta
comune Pdl-Lega, ma non possono imporre nulla”.

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