Provvedimenti per le lavoratrici in gravidanza

Provvedimenti per le lavoratrici in gravidanza

FUTURE MAMME, NASCE L’ASTENSIONE ANTICIPATA

Non si chiamerà più “malattia”, con tutti i problemi di reperibilità che ne conseguono, ma “astensione anticipata dal lavoro. E darà il diritto alle donne che hanno problemi di compatibilità tra lavoro e gravidanza per via della salute, di ricevere l’86% dello stipendio. E’ una delle novità della proposta di decreto “Tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di adattamento” approvato nella seduta di oggi del Congresso di Stato. Il documento, che “andrà discusso anche con le parti sociali”, spiega il Segretario di Stato per la Sanità, Mauro Chiaruzzi, si basa sulla volontà di “abbattere ogni discriminazione verso le donne” in linea con la convenzione Onu del 1979 e con la legge di tutela del lavoro della Repubblica di San Marino. Finora, sottolinea il Segretario di Stato, lo status di lavoratrice incinta e in malattia creava dei problemi, perché le donne avevano l’obbligo di rimanere al domicilio in caso di visita fiscale. Ora, con questa novità, le donne saranno più libere e tutelate. Non a caso, un altro punto nodale della proposta di decreto è il divieto assoluto di licenziamento della donna in stato di gravidanza e il fatto che l’indennità spetti anche alle donne in attesa in fase di allattamento che hanno un contratto a tempo determinato in scadenza.

Tutte coloro che lavorano in un ambiente che può danneggiare la salute del feto o del neonato in allattamento, a causa di un eccesso di radiazioni o per presenza di fosforo o piombo, per fare due esempi, potranno usufruire dell’astensione anticipata. Il decreto riguarda sia le lavoratrici del settore pubblico che di quello privato sino al 7° mese dalla data del parto. Gli aspetti della salute e della potenziale cura in caso di gravidanza a rischio restano a capo del ginecologo dell’Iss. L’organo di vigilanza per quanto concerne il decreto è invece l’Unità organizzativa di Medicina e Igiene del Lavoro del Dipartimento di Sanità pubblica.

L’ufficio stampa

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