Psrs: per San Marino l’anno comincia male

Psrs: per San Marino l’anno comincia male

    Se il buongiorno si vede dal mattino, l’inizio del nuovo anno non appare particolarmente incoraggiante per il presente ed ancor di più per il futuro della nostra Repubblica.
    I primi giorni del 2012, purtroppo, stanno confermando l’andamento fortemente negativo dal punto di vista economico con la chiusura di ulteriori imprese e la perdita di decine di posti di lavoro. Il Partito Socialista Riformista Sammarinese afferma la propria solidarietà ai tanti, troppi disoccupati che si trovano costretti a vivere in condizioni di disagio e di incertezza. Il lavoro è un diritto spettante a ciascun individuo e la piaga della disoccupazione rappresenta uno dei principali fattori di instabilità e diseguaglianza sociale. Su questo tema l’azione del governo sino ad oggi non è stata assolutamente soddisfacente, in quanto all’orizzonte non si intravede la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale fondato su legalità, trasparenza ed internazionalizzazione, con l’obiettivo di garantire ai sammarinesi piena e qualificata occupazione. Il tasso di disoccupazione aumenta inesorabilmente e ad essere colpite sono prevalentemente le fasce sociali più deboli, cioè i giovani, le donne e gli ultracinquantenni. Per questo il Psrs, nel ribadire la propria inquietudine per una situazione che sta diventando insostenibile, ritiene fondamentale che l’intera classe politica, di maggioranza e di opposizione, compia uno sforzo straordinario per favorire la ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro. Solo con un’assunzione generale di responsabilità sul piano politico, infatti, potranno essere evitate tensioni sociali che senza una netta inversione di tendenza appaiono invece inevitabili.
    Il lavoro, quindi, è senza alcun dubbio il tema centrale su cui le forze politiche e le parti economiche e sociali dovranno intraprendere immediatamente un confronto allargato per dare risposte concrete ampiamente condivise prima che la crisi di sistema diventi realtà con conseguenze pesantissime sul tenore di vita di tutti i sammarinesi.
    E’ del tutto naturale, inoltre, che i problemi dell’economia non possano essere valutati disgiuntamente dalla mancata normalizzazione dei rapporti con la Repubblica Italiana. Degli annunci in pompa magna dell’imminente firma degli accordi dati dal Segretario degli Esteri ormai si è perso drammaticamente il conto. Ora si attende con ansia la festività dell’Epifania indicata quale possibile spartiacque per il raggiungimento del tanto agognato risultato. Per il bene del Paese, si auspica che con le feste l’Epifania non si porti via anche l’ennesima illusione di sottoscrivere l’accordo contro le doppie imposizioni fiscali. Nel frattempo, però, i segnali provenienti da oltreconfine non sono dei migliori, in quanto l’assenza – all’interno del decreto “Milleproroghe” varato dal governo italiano – della franchigia per i lavoratori frontalieri e dell’erogazione annuale del finanziamento destinato al servizio radiotelevisivo sammarinese rappresentano una nuova preoccupante mazzata inflitta al nostro Paese, nonostante le rassicurazioni – peraltro un po’ troppo superficiali – del Segretario degli Esteri.
    Per queste ragioni, il Psrs confida che l’appello contenuto nel tradizionale messaggio di fine anno dei Capitani Reggenti non cada nel vuoto. Il richiamo all’unità del Paese in un momento di profonda difficoltà appare totalmente condivisibile e rappresenta l’unica strada davvero percorribile per affrontare una responsabilità storica che richiede un impegno politico e sociale fuori dal comune. Maggioranza ed opposizione abbandonino transitoriamente le strategie di Palazzo e determinino una svolta profonda nell’agire politico dimostrando senso di responsabilità ed il coraggio necessario per garantire un futuro di sicurezza sociale e di benessere economico a tutti i sammarinesi. Il Psrs è pronto a fare la propria parte.

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