Quando cambiano i suonatori…

Quando cambiano i suonatori…

Quando cambiano i suonatori…

Le giunte di Castello si sono sempre lamentate di essere sempre tenute all’oscuro di tutto e di non essere considerate. Ora invece, con l’arrivo dei nuovi venti della reazione e le stringenti presenze dei partiti tradizionalmente clientelari nonché rappresentativi delle posizioni politiche e soprattutto partitiche di molti capitani di Castello, cominciano a definirsi gli allineamenti, le cadute di tono (e di stile), i cambi di registro e le incoerenze rispetto ad alcune tematiche che in recenti tempi passati erano invece di tutt’altro tono.

Ad esempio: vi ricordate la Cartiera Ciacci di Gualdicciolo che, a detta della giunta di Castello di Acquaviva e dei rappresentanti di Rete, sempre presenti alle assemblee pubbliche e agguerriti fino al limite della denuncia, per chiedere la chiusura dello stabilimento di proprietà della famiglia Rossini? Mi ricordo, in una caldissima assemblea pubblica sul tema in cui mi impegnai personalmente a non toccare il Piano Particolareggiato esistente – “promessa mantenuta” – ora sembra che le posizioni della giunta di Acquaviva e di Rete, su questo argomento in particolare, siano leggermente cambiate.

Vi ricordate la famosa assemblea ad Acquaviva in cui sia io che il segretario Zafferani avevamo deciso di non partecipare per non fare da bersagli al tiro a segno già organizzato contro di noi, la sera in cui al nostro posto vennero vigliaccamente esposti dalla capitana di Castello due bambocci con un lenzuolo sopra a indicare i fantasmi presenti alla serata? Bene, adesso Rete fa le assemblee in loco senza alcun problema avendo una giunta “amica” e la capitana di Castello che annuncia pubblicamente che bisogna favorire la convivenza tra la Cartiera Ciacci e la popolazione residente. La cosa triste è che anche la popolazione tutta sembra essere d’accordo con questa proposta (più che lecita, guai a Dio) che, pronunciata dal governo precedente sarebbe stata un’eresia passibile di linciaggio politico (e qualcuno, visti i toni, si augurava un linciaggio vero e proprio e non solo di forma).

Si sono finalmente scoperte le carte; gli urli, gli strepiti e le minacce erano sapientemente orchestrate e pilotate dall’opposizione, da Rete in particolare (ma c’era anche la Dc che orchestrava nascosta nel macchione) che, da brava forza di opposizione sempre pronta a distruggere e mai a costruire e capace solo di cavalcare lo scontento e l’irrazionale che viene dalla pancia della gente in realtà aveva un solo obiettivo: “muoia Sansone con tutti i filistei”, ovvero, mandiamo a casa questo governo anche se ciò dovesse costare la rovina del Paese. Adesso succede che Rete è al governo e chiede a pieni polmoni alle opposizioni una totale collaborazione, il Paese ha bisogno di tutti, insomma non rompete le scatole e soprattutto non ricordateci le richieste che pretendevamo da voi e che, coerenza vuole, dovremmo mantenere noi.

Avete chiesto per tre anni, soprattutto la signora Elena Tonnini e fino allo sfinimento, la chiusura della Cartiera Ciacci e siccome la facevate passare come una cosa banale, per voi, geni della vita pubblica che ora siete seduti sugli scaranoni, dovrebbe essere semplicissimo riuscire a mettere i sigilli alla Cartiera e chiudere lo scempio.

Adesso è il mio turno di fare quello che dice il saggio: “Mi siederò sulla sponda del fiume e aspetterò che passi il cadavere del mio nemico”. Fatemi vedere come si fa, fatemi vedere tutte le mie (e non solo mie) incapacità, ma fate presto perché, come dicevate voi, laggiù si continua a inquinare anche se sembra che la gente del posto, ora che sono cambiati i suonatori, non abbia più problemi di convivenza con quello che fino a pochi giorni fa era un mostro da sconfiggere.

Spero che qualcuno mi smentisca.

 

Augusto Michelotti

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