La Fiorita e Tre Penne tornano a sfidarsi per lo scudetto a distanza di tre anni dall’ultima volta.
In quell’occasione il titolo fu assegnato a Montecchio, dove il club di Città si impose ai tempi supplementari (3-1). Extra-time che sono costati l’alloro nazionale a La Fiorita anche nella passata stagione, quando i Gialloblù di Montegiardino cedettero alla Folgore dopo novanta minuti senza reti.
In conferenza stampa gli allenatori delle due squadre la pensavano allo stesso modo: “Si sfideranno domani le due formazioni che più hanno meritato di arrivare al San Marino Stadium, per quanto mostrato e dimostrato in stagione regolare ed ai play-off” – sottolineano Lasagni e Ceci. Il tecnico del Tre Penne aggiunge: “Dopo ventotto partite, le squadre si sono trovate separate da un solo punto in classifica e credo che anche quanto si sia visto nel corso della fase ad eliminazione diretta propenda a favore di La Fiorita e Tre Penne. Arriviamo bene all’ultima partita dell’anno, forti di un percorso di continuità che ci serviva e mancava da due stagioni a questa parte. Caldo e temperatura non credo rappresenteranno un fattore particolarmente incisivo, in fondo giocheremo di sera e i giocatori potranno recuperare in campo. Siamo pronti e vogliamo giocarcela al meglio e fino alla fine”.
Grossomodo sulla stessa linea, il pensiero di Oscar Lasagni: “Al di là di quanto abbia detto la classifica di regular season, di certo veritiera, credo che Tre Penne e La Fiorita siano anche le squadre che abbiano proposto il miglior calcio nel corso di questa lunga e faticosa stagione. Certo, giocando ogni tre giorni è poi molto più complicato riuscire a tenere alto il livello delle prestazioni, ma siamo dove volevamo essere. Mi aspetto una bella finale, alla quale ci presenteremo nelle migliori condizioni ed al netto del solo Gasperoni, squalificato in semifinale”.
La Fiorita arriva a giocarsi la terza finale-scudetto negli ultimi quattro anni. Di fatto, Montegiardino ha saltato solo l’annata in cui – per motivi legati alle limitazioni pandemiche – il campionato non poté essere portato a termine. Un mix di esperienza e qualità che Roberto Di Maio rappresenta in maniera cristallina: “In gruppo abbiamo 7-8 giocatori che negli ultimi anni hanno dimostrato di saper arrivare in fondo a tutte le competizioni, centrando gli obiettivi che il club si è posto all’inizio della stagione. La Fiorita vuole giocare le coppe europee e anche quest’anno siamo riusciti nel nostro intento. Un risultato, questo, tutt’altro che semplice, anche se da fuori potrebbe sembrare il contrario. Diciamocelo chiaramente – sottolinea Di Maio – se domenica fossimo usciti in semifinale con il Pennarossa, per La Fiorita sarebbe stata una stagione fallimentare. Le dinamiche dei play-off, con partite secche come l’anno scorso o gare ravvicinate come in questa stagione, caricano ovviamente di pressione la squadra che più ha da perdere. Siamo stati bravi a confermarci, speriamo di chiudere in bellezza questa sera”.
Da tempo una colonna del Tre Penne, Nicola Gai ha segnato con il Tre Fiori il gol della sicurezza assicurando la finale alla sua squadra. Una doppia sfida che si è complicata in avvio, poi risolta dalla qualità degli interpreti a disposizione di Ceci: “Domenica siamo stati bravi a reagire alle difficoltà incontrate nel corso della partita, uscendone con le nostre qualità: a livello di tenuta e qualità mentale, credo che ci abbia fatto molto bene e ci dato qualcosa in più. Certo, quella di domani sarà una partita diversa: ci giocheremo il titolo in un campo diverso da quelli che conosciamo. Dovremo essere quindi intelligenti, proporre il nostro calcio e sviluppare le nostre idee, nella piena consapevolezza di dover limitare al massimo gli errori e sfruttare gli episodi che nel corso della sfida ci si presenteranno”.
Ultimo commento, riservato ai due tecnici, sul fattore Stadium. Nella recente finale di Coppa Titano, si è visto come le caratteristiche individuali di qualche singolo giocatore, in particolare Gjurchinoski, possano risultare travolgenti in un campo di dimensioni maggiori rispetto agli altri in Repubblica. Ceci afferma: “Non inciderà più di tanto, di certo non nella maniera in cui prepareremo la partita. Le idee ed i principi che ci hanno accompagnato durante tutto l’anno saranno gli stessi. Sulle singole caratteristiche individuali dei calciatori, come lo scatto sui 20-30 metri o l’attacco della profondità, sono d’accordo che in talune situazioni potranno essere determinanti”. Non andrà incontro a cambiamenti tattici nemmeno La Fiorita: “Durante l’anno abbiamo costruito un impianto di gioco che ovviamente confermeremo anche domani. Sarebbe stupido cambiare alla vigilia di una finale. Adotteremo qualche accorgimento non tanto per adattarci meglio alle dimensioni del campo, quanto al fondo, diverso dai sintetici in cui siamo abituati a giocare. Posso contare su giocatori dotati, bravi tecnicamente e nell’attacco della profondità. Sono convinto che domani sera emergeranno le qualità delle due squadre, senza necessità di stravolgerle”.
Dirigerà l’incontro Mattia Andruccioli, che sarà assistito da Gianmarco Ercolani e Laura Cordani. Quarto ufficiale, Giacomo Cenci.