Raimondo Baldoni – La Voce di Romagna / San Marino: Fra lunghi coltelli e capri espiatori

Raimondo Baldoni – La Voce di Romagna / San Marino: Fra lunghi coltelli e capri espiatori

La Voce di Romagna

Scommettiamo che se ne andrà con una cospicua liquidazione o rientrerà nei ruoli? Pure per licenziarci vuole professionalità

Fra lunghi coltelli e capri espiatori

Il caso Vivoli. L’ex direttore allontanato da Banca Centrale è stato rinviato a giudizio ma non  condannato in via definitiva. Fino a prova contraria è innocente, dove è finito il garantismo?

Raimondo Baldoni

La notte dei lunghi coltelli, così viene ricordato il bagno di sangue con cui Hitler tolse di mezzo i capi ed i vertici delle S.S. San Marino non è la Germania né l’accostamento deve in alcun modo essere preso come tale se non per quel clima di tutti contro tutti e di regolamento di conti che questo momento storico la Repubblica sta vivendo. Un improvviso quanto tardivo giacobinismo abbinato ad un’ipocrita voglia di verginità, sta portando il Paese ad una deriva in cui politici, istituzioni, partiti e movimenti cercano di scaricarsi le responsabilità di una situazione mai vissuta in tutta la millenaria vita della Repubblica. I  referendum hanno dato la loro risposta, la gente ha detto chiaramente cosa vuole cambiare nel tetto agli stipendi, nella preferenza unica, nel polo del lusso ma la casta sembra sorda e ripete i vecchi riti, delle dichiarazioni fumose, delle alleanze e dei tradimenti .

Insomma le “combine” di sempre, con facce nuove che cantano vecchie canzoni e vecchi tromboni che non hanno più niente da dire, ma restano lì, con il loro sottobosco di piaceri ad personam.
Danno ancora, assunzioni in cambio di quel pugno di voti che consenta loro di mantener la seggiola. Banca Centrale ha un bilancio da commissariamento, ma aumenta gli stipendi. I super pagati, miracolati, vogliono i premi di produzione (produzione di perdite per oltre tre milioni).
In loro aiuto si muovono subito i Sindacalisti compiacenti e di estrazione bancaria e strillano
che il premio si chiama premio, ma è stipendio. La politica e l’opposizione tacciono. Se non fosse per la pattuglia di poche libere voci, fuori del coro, ci farebbero credere che tutto va benissimo.
La gente perde il posto di lavoro, le banche sono al minimo storico di raccolta, la Guardia di Finanza ha avviato 24.000 verifiche fiscali su chi ha avuto rapporti con San Marino, ed i nostri “turisti per caso” ci raccontano la favola del parco tecnologico. Tagliamo gli alberi? Ma dai, tagliamo il Segretario e rimandiamolo in gioielleria, che tanto è ancora aperta. Il bello però è sempre in Via del Voltone dove il Dr. Vivoli è stato licenziato. Noi non siamo mai stati teneri con il gran carozzone dei super pagati, ma l’operazione è veramente squallida, un poco

vile e poco opportuna. Il Dr. Vivoli era una delle figure apicali dell’Istituto, con incarichi di Vigilanza, di coordinamento, di strategia.

Rinviato a giudizio, peri fatti collegati al finanziere Magiaro ed ai bond che avrebbero dovuto raddoppiare la raccolta sul Titano, non è stato condannato in via definitiva, e quindi è innocente

fino a prova contraria. Noi siamo garantisti, perché questo è nel DNA del nostro giornale e poi abbiamo in uggia l’ipocrita e la tardiva purezza di certa politica, che ha sempre frequentato, le
stanze di Via del Voltone, che ora vuole con Vivoli trovare un capro espiatorio. Ci vogliono far credere che Vivoli incontrasse il Magiaro da solo e che quindi il reprobo vada punito. Cosa c’è di meglio di un bel licenziamento mediatico? E l’articolo 29 non si applica a Vivoli, che in base a tale abominio regolamentare deve essere difeso a spese ed onere di Banca Centrale. Abbiamo capito, che la discrezionalità è di casa e che le norme non si applicano se non per gli amici, mentre s’ignorano per la vittima di turno. Vogliamo scommettere che il Dr. Vivoli se ne andrà con una cospicua liquidazione, o rientrerà nei ruoli, visto che anche per licenziare, ci vuole professionalità. Di umanità poi non parliamone, tanto quella non ce l’hanno avuta mai.

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