Referendum preferenza unica: risposta alle critiche

Referendum preferenza unica: risposta alle critiche

COMITATO PROMOTORE REFERENDUM PROPOSITIVO
PER LE RIDUZIONE DELLE PREFERENZE DA 3 A 1

Comunicato n° 10

Alcune prese di posizione in merito al Referendum per la riduzione delle preferenze da 3 a 1 dei giorni scorsi ci sono sembrate davvero fuori luogo.
Infatti viene un po’ da ridere nel sentire dire che solo i benestanti potranno competere per entrare in Consiglio Grande e Generale oppure ci dovrà essere uno sponsor da ripagare poi a tempo debito, cosicché i potentati economici la faranno da padroni.

I conservatori sono partiti all’attacco, vogliono mantenere potere e privilegi e si agitano con l’intento di costruire il fronte del no.
Già, perché i conservatori sanno benissimo che i potentati economici, i poteri forti, come li definisce qualcuno, sono già scesi in campo da quel dì, fungono da sponsor per pagare costose campagne elettorali, viaggi dall’estero compresi, ripagati poi del favore una volta conquistato il potere.

Solo che con l’attuale sistema elettorale ogni potentato economico moltiplica per 3, tante volte quante sono le preferenze, il proprio potenziale. Dopo, con una sola preferenza tutto sarà più difficile, anche per coloro i quali dispongono di possibilità economiche molto vaste.

I conservatori non vogliono cambiare nulla perché temono il rinnovamento, dicono che i giovani saranno penalizzati e vogliono che rimanga in auge il sistema delle cordate, che invece penalizza proprio i giovani capaci, distintisi nel proprio Castello, che godono della fiducia dei loro concittadini ma che inesorabilmente, come i fatti ci dimostrano, restano fuori dal Consiglio Grande e Generale perché scavalcati da ignoti ma fedeli “spingibottone” vicini al capo cordata. Questo accade oggi con le tre preferenze ma con una il giochetto non sarà più così facile da realizzare.

I conservatori hanno bisogno delle cordate per mantenere i propri privilegi, meglio se in abbinata estero/interno. Una vera iattura per la nostra democrazia, un sistema che finisce per condizionare e falsare gli equilibrii interni alle varie forze politiche e al Consiglio Grande e Generale, un sistema da cui prende vita la frammentazione e l’instabilità politica che caratterizzano la scena da qualche anno a questa parte.
Senz’altro è più facile gestire cittadini residenti nei posti più sperduti del globo, ignari di ciò che accade nel nostro Paese, inconsapevoli di chi siano i candidati, soprattutto i più giovani, trattati come sacchi di zavorra, sottoposti a comportamenti scandalosi, simili a quelli verificatisi e documentati anche nelle ultime elezioni politiche del Giugno 2006, ritenuti tanto gravi da far scattare una denuncia presso il Tribunale da parte di ben cinque forze politiche: Alleanza Popolare, Sinistra Unita, Nuovo Partito Socialista, Noi Sammarinesi, Popolari Sammarinesi.

Ma la cosa più risibile è la tesi di coloro i quali, privi di argomentazioni, arrampicandosi sugli specchi si sono spinti fino al punto di affermare che la preferenza unica non sarebbe di sinistra (in quale manuale del perfetto “sinistrorso” lo avranno letto? Che il caldo li abbia fatti uscire di senno?).

In definitiva con l’attivazione del referendum che cosa si chiede in primo luogo? Semplicemente che i cittadini elettori si possano esprimere, possano cioè esercitare il diritto che rappresenta l’essenza della democrazia. E questo è di destra o di sinistra?
E quando gli elettori si saranno liberamente espressi, il Governo e le varie forze politiche, dovranno rispettare e attenersi alla volontà popolare, che è sovrana. E rispettare la volontà espressa dal Popolo è di destra o di sinistra?

Certo, ognuno è libero di pensarla come meglio ritiene opportuno, ma a nostro avviso, la riduzione delle preferenze da 3 a 1 significherà: Fine dei viaggi all’estero alla ricerca di preferenze per conto terzi e quindi fine di comportamenti vergognosi e non più accettabili; fine delle cordate; fine del controllo del voto; maggior spazio ai giovani candidati; maggiore qualità nel Consiglio Grande e Generale e nei partiti e movimenti politici.
Con la preferenza unica il vecchio sistema sarà costretto ad andare a casa!

Di fronte a tutto questo non stupisce che i conservatori di ogni colore si preparino a contrastare il cambiamento e a mettere in piedi il fronte del no al rinnovamento.

San Marino, 25 Luglio 2007

IL COMITATO PROMOTORE.

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