Relazione minoranza: Dc

Relazione minoranza: Dc

Relazione Minoranza: Dc    

(Partito Democratico Cristiano Sammarinese)

 

RELAZIONE CONCLUSIVA  DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA DI CUI ALLA LEGGE    26 SETTEMBRE 2006 N.103 PRESENTATA DAI
COMMISSARI LORIS FRANCINI, GIAN MARCO MARCUCCI  E

GIAN CARLO VENTURINI  

 

I membri della Commissione d’Inchiesta appartenenti al Gruppo Consigliare della Democrazia Cristiana intendono iniziare nella loro relazione conclusiva ricordando quello che è stato il mandato che il Consiglio Grande e Generale ha  loro attribuito con l’approvazione, nella seduta del 26 Settembre 2006, della legge di seguito richiamata.
L’articolo 1 della legge 26 Settembre 2006 N.103 ha affidato alla Commissione d’Inchiesta di verificare l’autenticità dei documenti presentati  al Consiglio Grande e Generale nella seduta del  27 luglio 2006.
In particolare:
a) l’autenticità e la reale provenienza del “documento”  attribuito ad un Senatore della Repubblica Italiana e di quello a firma del Presidente della Trillium Gaming Inc. , prodotti entrambi da alcuni Consiglieri nella seduta del Consiglio Grande e Generale del 27 luglio 2006;
b) la veridicità delle dichiarazioni contenute nei documenti di cui alla precedente lettera a);
c) se la documentazione prodotta sia stata sollecitata direttamente od indirettamente da Consiglieri della Repubblica per strumentali finalità politiche;
d) l’esistenza di eventuali comportamenti non corretti da parte di esponenti politici in merito alla possibile apertura di una casa da gioco a San Marino.

I membri della Commissione d’Inchiesta appartenenti al Gruppo Consigliare della Democrazia Cristiana, alla luce dei fatti emersi, dalla presa visione dei documenti presentati, e dai testi ascoltati durante il corso dei lavori, ritengono di valutare gli atti in ordine cronologico, partendo da alcune considerazioni di carattere generale,  per poi giungere a delle conclusioni di carattere prettamente politico che aiuteranno a comprendere la verità su quanto realmente accaduto.

 

CONSIDERAZIONI GENERALI Innanzitutto giova ricordare che il Congresso di Stato con delibera N° 1 del 4 agosto 2006 affidava al Comandante della Gendarmeria Achille Zecchini ed al Dirigente della Segreteria Istituzionale Dott.ssa Giovanna Crescentini, un’indagine amministrativa tesa “a verificare ed accertare l’autenticità e la reale provenienza dei documenti depositati agli atti nella seduta Consiliare del 27 luglio 2006 dai Consiglieri del gruppo del PDCS, dr. Gabriele Gatti e dr. Pier Marino Menicucci, e se la documentazione prodotta sia stata sollecitata direttamente o indirettamente da Consiglieri della Repubblica“.

Da tale indagine amministrativa e dai lavori della Commissione Consigliare d’Inchiesta sui documenti prodotti in Consiglio Grande e Generale è emerso quanto segue.

a) Documento Trillium Gaming a firma del dr. D. Alfieri del 21 Luglio 2006.

Come si evince dalla relazione amministrativa, dal colloquio telefonico del 10 agosto 2006 tra la Dott.ssa Crescentini ed il dr. D. Alfieri, dalla successiva nota e-mail del 18 agosto 2006  trasmessa da Alfieri (Allegato I della relazione amministrativa) al Comandante Zecchini e alla dott.ssa Crescentini  risulta che la nota Trillium Gaming a firma del medesimo dott. Alfieri “è stata effettivamente scritta da lui; la stessa non era indirizzata ad alcun destinatario particolare, ma finalizzata a rendere edotte le competenti autorità a San Marino ed in Italia“.

Lo stesso dr. D. Alfieri, in stessa data del 18 agosto 2006 ha: “ribadito che la lettera in oggetto non è stata sollecitata da alcuno”

E’  importante rilevare che lo stesso dr. D. Alfieri comunica: “di non aver mai incontrato il dr. G. Gatti e di non avergli mai fornito la lettera in questione”.

A tal proposito giova anche ribadire che il dr. G. Gatti nella sua deposizione resa in data 17 novembre 2006 innanzi alla Commissione d’Inchiesta ha dichiarato: “di aver ricevuto la nota Trillium Gaming fisicamente a mano, dall’Avv. Falcone associato allo studio Penders,  a Roma qualche giorno prima che venisse prodotta in Consiglio Grande e Generale, con la motivazione che volevano informare politici sammarinesi su alcuni rapporti che avevano avuto circa la creazione di una Casa da Gioco a San Marino”.Ci sembra rilevante aggiungere che in data 2 febbraio 2006 lo stesso Consigliere Gatti consegnava ulteriore documentazione alla Commissione d’Inchiesta, riguardante un complessivo progetto della Trillium Gaming, per la realizzazione di una casa da gioco comprensivo di un: “sommario esecutivo, design e concettualizzazione, pianificazione, analisi tecniche, finanziarie e di mercato,” il tutto in due volumi (allegati n. 11-12-13).
Nel progetto complessivo risulta tra l’altro “che la realizzazione del Casinò sarebbe dovuta sorgere sul lato orientale di Via Cinque Febbraio … con un edificio di 10 piani … prima di tale realizzazione il Casinò avrebbe avuto una sede temporanea nell’edificio Valpharma s.a..” 
b) La nota Guzzanti;E’ opportuno precisare che da parte della segreteria del Senatore P. Guzzanti è pervenuta mediante e-mail alla sede del PDCS,( come il Consigliere Menicucci ha dichiarato in data 9-08-06 innanzi alla Commissione Amministrativa e successivamente alla Commissione d’Inchiesta in data 17-11-2006), il documento che è stato allegato agli atti della Commissione d’inchiesta (“Pierluca Pucci Poppi” < Puccipoppi@gmail.com>) alle ore 14.30 di giovedì 27 luglio 2006 con oggetto: Dichiarazione Paolo Guzzanti, diffuso  anche tramite l’Agenzia di stampa ADN Kronos, intitolato:  “Tangentisti e pirati della finanza prendono il Governo a San Marino”. (Allegato n. 59).
La stessa nota, riferisce sempre Menicucci nella sua audizione, “è arrivata al P.D.C.S. con qualche ora di anticipo rispetto al
lancio in quanto inviataci direttamente dalla Segreteria del Senatore.
Da tempo il nostro Partito intrattiene rapporti di amicizia con Forza Italia per il fatto di essere insieme nel P.P.E. “
Lo stesso Consigliere ha aggiunto: “personalmente non conosco il Senatore Guzzanti, anzi non l’ho mai incontrato….”D’altro canto lo stesso Senatore Guzzanti in diverse circostanze aveva posto con forza, anche su importanti organi di stampa, il rapporto fra organizzazioni malavitose e la Repubblica di San Marino, in particolare rileviamo l’articolo apparso sul “Giornale” di giovedì 6 giugno 2006 (la cui copia è allegata agli atti della Commissione Amministrativa) e su “L’Opinione.it”(allegato n.72) giornale diffuso per posta elettronica (direttore Arturo Diagonale) (Direttore politico Renato Brunetta) in data 4-08-06 dal titolo:”Le mani Russe nell’Italia passano da Sisde e San Marino”.In questo senso è importante sottolineare che il Consigliere Menicucci nel proprio intervento dichiarava: … “noi non diamo un giudizio di merito su quello che c’è scritto – ne sta a noi, almeno in questa fase compiere atti … semplicemente leggiamo quello che dice il Senatore …” e di “poter sospendere per 10 minuti il Consiglio perché il nostro Gruppo avrebbe piacere di esaminare queste documentazione ed altri aspetti in un tempo brevissimo”.D’altra parte valutando ciò che appariva in quei giorni sugli organi di stampa, si poteva constatare una diffusa attenzione sui possibili collegamenti fra malavita organizzata e la Repubblica di San Marino.
Nel momento in cui nel Paese si inaugurava una nuova legislatura appariva evidente che il Consiglio Grande e Generale non potesse sottovalutare tale fenomeno, di indubbio rilievo, che destava preoccupazioni sia  alla politica sia all’opinione pubblica.Per quanto riguarda la volontà di presentazione di una interpellanza, sulle implicazioni dell’apertura di una Casa da Gioco a San Marino, il Senatore Paolo Guzzanti ha sempre manifestato la propria intenzione di interrogare il Governo Italiano, facendovi tra l’altro riferimento sia nell’ultima parte dell’Agenzia ADN Kronos (allegato n.56), sia  nella intervista a “L’Opinione.it in cui si esprime:
”il Senatore  di Forza Italia (Paolo Guzzanti) conferma anche la volontà di presentare a Palazzo Madama una interpellanza parlamentare sul casinò della Repubblica di San Marino: Piccolo Stato estero nel cuore dell’Italia……, “ presenterò un’interpellanza- a sottolineato Guzzanti- intendo andare avanti. Mi sto procurando tutti i documenti per presentare un’interpellanza documentata e seria”. Al riguardo lo stesso Senatore, il 30-08-2006 per e-mail, alla Commissione Amministrativa riferisce:
“le comunico fra l’altro l’intenzione, nella mia qualità di Senatore della Repubblica di interrogare il Governo Italiano per sapere in maniera chiara e tempestiva che cosa intenda fare di fronte alla prospettiva dell’apertura di una Casa da Gioco in un contesto che autorizza il sospetto di una arrogante e attiva presenza della mafia Russa e a fronte di notizie di possibili erogazione di somme non dovute a politici del vostro Stato, emerse pubblicamente negli ultimi mesi. Mi aspetto dalle Autorità Italiane risposte esaurienti che sarò pronto a discutere con le Istituzioni Sammarinesi attraverso canali opportuni”.Anche nella intervista a RTV, in data 3-08-06 (allegato 50), il Senatore conferma la grande preoccupazione per l’esistenza di un “lobby del casinò”, con l’intento di far divenire:“San Marino una Las Vegas dell’Est”.E’ molto credibile che la minacciata denuncia penale da parte del Governo di San Marino nei confronti del medesimo Senatore abbia rappresentato un elemento di forte pressione ed abbia sicuramente inciso nelle sue successive dichiarazioni. L’atteggiamento stesso del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Fiorenzo Stolfi recatosi a Roma dal Senatore Paolo Guzzanti, presumibilmente per concordare i reciproci successivi comportamenti (non produzione della denuncia da parte di San Marino – alleggerimento delle dichiarazioni del Senatore), ci fa ritenere che le affermazioni espresse da un Senatore della Repubblica Italiana preoccupassero alquanto la maggioranza che si era costituita da poco tempo.
Le argomentazioni proposte, correlate da dati oggettivi, ci inducono a sostenere che nulla può essere eccepito circa l’autenticità, la reale  provenienza, la veridicità dei documenti prodotti e che i medesimi non sono stati sollecitati.
Inoltre, emerge chiaramente e lo evidenzieremo e documenteremo ancor più nel proseguo della relazione, che vi era l’esistenza di una lobby politica e affaristica  tesa a realizzare una Casa da Gioco con azioni sotterranee e con impegni che, avviatisi alla fine degli anni ’90, trovano la loro definizione nel programma di Governo presentato il 27 luglio 2006.
Evidentemente tale lobby per la realizzazione di una Casa da Gioco a San Marino avrebbe dovuto coinvolgere solo taluni esponenti del Governo i quali o hanno compiuto atti o favorito comportamenti in tal senso.Lo stesso avv. Selva nel corso delle sue  audizione ha  affermato di aver svolto attività lobbistica  ricercando sostenitori con i quali sinergicamente realizzare una Casa da Gioco a San Marino.
 
LA LOBBY DEL CASINO’ 
a) Trillium Gaming: L’Avvocato Alvaro Selva è il punto di riferimento ed il motore per la realizzazione di una Casa da Gioco a San Marino da parte della società  Trillium Gaming.
 Egli stesso ha, infatti, dichiarato “di aver conosciuto il Dr. Alfieri nel 1999 presentato dal Sig. Valentino Peri e dal Sig. Alessandro Cartoni nel suo studio. …….. convenendo opportuno studiare un progetto per la realizzazione di un albergo e di una casa da gioco a San Marino”Il progetto fu redatto dalla società Trillium di cui il dr. D. Alfieri era legale rappresentante e ne curava gli interessi.
Per l’impegno dell’Avv. Alvaro Selva nell’ambito della realizzazione “Casa da Gioco a San Marino” la Trillium provvide al versamento di somme di denaro da destinarsi anche ad altri interessati, pari a dollari canadesi 250.000 circa.
Le somme di denaro versate all’avvocato Selva non possono considerarsi relative ad oneri professionali anche in quanto non risultano inserite nella dichiarazione dei redditi. Si specifica che agli atti della Commissione d’Inchiesta, come da (allegato n. 9), esiste un “Mandato Tecnico Promozionale” della Trillium firmato dal dr. D. Alfieri a favore di Valentino Peri.
In tale mandato si evidenzia che la somma di dollari canadesi 250.000 (150.000 come risulta da assegno allegato agli atti della Commissione, più 100.000 circa come risulta dal mandato tecnico promozionale), “sono da considerarsi quale fondo spese, mentre i compensi e le cointeressenze globali per il mandatario (Peri) e per quanti siano intervenuti operativamente nello svolgimento del medesimo incarico vengano definiti nell’allegata scheda la quale, come il presente mandato, verrà riconfermata anche dal futuro Amministratore della società finanziaria sammarinese che guiderà come holding l’intera operazione,” (allegato n.9).
Ciò ci fa ragionevolmente ritenere che la quantità di danaro effettivamente “girata” per tale operazione, sia di gran lunga superiore a quella emersa agli atti che infatti figura come fondo spese.
D’altra parte il mandato professionale dell’11-8-99, come affermato dal teste Valentino Peri, è ancora in vigore, ed inoltre tale mandato fa riferimento a una società finanziaria sammarinese che  denota la volontà, da parte degli interessati, di dare piena operatività da ogni punto di vista al progetto.
Certamente l’Avv. Alvaro Selva non agiva da solo o per proprio conto.
Egli stesso infatti, nel corso di una sua audizione afferma:
“nel 1999 io ebbi occasione di presentare Alfieri e Peri al Segretario di Stato Fiorenzo Stolfi”. Lo stesso Peri, nell’audizione del 6-12-06, alla domanda formulata dalla Commissione di conoscere quali fossero i suoi rapporti con la Trillium risponde :
“di essere stato mandatario in partecipazione come da mandato promozionale  dell’11-08-99”, riconfermato il 30-01-02 (allegato 10) e successivamente mai disdetto.
Tra l’altro Valentino Peri in Commissione riferisce:
 “di aver inviato al Segretario Stolfi dopo l’incontro un progetto di massima sul Casinò (due o tre volumi)”.La stessa nota Trillium fa riferimento ad un incontro avvenuto in data novembre 2001 tra il dr. Alfieri, il Sig. Peri ed il Segretario Stolfi.
In tale incontro “ho manifestato – afferma Alfieri- :
“il nostro interesse a realizzare un Casinò a San Marino. Il Segretario Stolfi ha affermato che essendo l’iniziativa in itinere avrebbe tenuto conto del nostro interessamento. Ha chiesto informazioni sulla nostra compagnia che gli sono state successivamente trasmesse … ricevo notizie dal Sig. Peri per comunicarmi che la nostra proposta è stata ricevuta ed in corso di trattativa ….”Al riguardo è molto significativa l’audizione del sig. Stefanelli Maurizio (citato nella stessa nota Trillium del 21 luglio 2006) il quale  ha tra l’altro prodotto alla Commissione due nuovi documenti.
In effetti, l’audizione del Sig. Maurizio Stefanelli,  avvenuta in data 27-12-06, conferma che il Segretario Stolfi è stato il  referente politico per tale iniziativa dal momento che Stefanelli stesso ha confermato gli incontri del 5-07-01 e quello avvenuto il 10-01-02 con il Dr. Alfieri.
Gli incontri in questione hanno visto la partecipazione di del dr. Fiorenzo Stolfi allora Segretario di Stato agli Affari Interni unitamente a  M. Stefanelli con il figlio, Alfieri, Peri  e Gentili nel primo, e unitamente a  M. Stefanelli, Alfieri, Gentili con suoi collaboratori, Ulrich Appelhans.
In particolare dal documento allegato al verbale del 27-12-06  si evince chiaramente il rapporto diretto tra la Trillium Gaming e il Segretario Stolfi.
Tale documento inviato dal Sig.Peri (per conto della società Tecno Tradex Group) al Sig. Stefanelli recita:…”Secondo gli accordi telefonici di ieri trasmetto una bozza della Relazione Generale…..Non avendo potuto rintracciare il Dott. Gentili…….ho provveduto a spedire al Segretario per gli Affari Interni- come da lui richiesto-una copia del profilo societario della Trillium…come vedrà anche il Dott. Gentili  i due volumi che le invio come bozza (riservata) della Relazione Generale riproducono in buona parte i due volumi che io avevo inviato oltre un anno e mezzo fa al Segretario  Stolfi…Secondo gli accordi il Dott. Gentili o chi per lui dovrebbe esaminare, indicarmi le correzioni, le aggiunte, le variazioni che sembrerebbero opportune per rendere il testo amministrativamente e politicamente valido per gli scopi prefissati” (allegato n.16)
Ci preme anche sottolineare un successivo ulteriore aspetto relativo ai rapporti fra Trillium e il Segretario allora agli Affari Interni dr. Fiorenzo Stolfi: il riferimento è relativo all’assunzione agli atti della Commissione di un telegramma datato 04/10/01 consegnato nel corso dell’audizione dal Sig. M. Stefanelli in data 27.12.06 (allegato 17), come già evidenziato.
Tale telegramma relativo ad una comunicazione effettuata e sottoscritta dai signori Gentili e  Stefanelli, indirizzata al Dr. Alfieri, riporta quanto segue: ”Gentile Presidente, abbiamo ricevuto tramite Dott. Peri due volumi in italiano e ringraziamo. Esamineremo velocemente gli stessi e indicheremo eventuali correzioni. Dal momento che il Dott. Peri contrariamente agli accordi ha fatto avere direttamente all’interessato in RSM copia di detti documenti e non attraverso noi, pratica è momentaneamente sospesa dall’interessato in RSM. Urge ricevere telegramma con il quale siamo incaricati di intrattenere rapporti ad ogni livello in RSM per vostro conto in via esclusiva relativamente alla pratica “C”. Cordiali saluti. Gentili e Stefanelli”  (allegato  n. 17).
In merito, poi il sig. Stefanelli a due precise domande poste dalla Commissione ha risposto:
 
Chi doveva correggere le bozze?”….le correzioni doveva farle Gentili in accordo con i politici…” 
Chi è l’interessato nella Repubblica di San Marino di cui al documento allegato agli atti?“l’interessato era il Segretario di Stato Stolfi”.Quanto sopra esposto dal sig. Stefanelli non lascia dubbi e non necessitano ulteriori commenti sull’esistenza del rapporto tra il Segretario Stolfi e la Trillium Gaming, rapporto consolidatosi nel tempo.
 
b) Dichiarazione a favore dell’Avv. Freeman 
In data 4-11-1999 l’Avv. Alvaro Selva sottoscrive su carta intestata del suo studio legale e notarile una dichiarazione ( controfirmata dai Signori Romano Zanotti e Luigi Carnacina) con cui “…..assegna, trasferisce e conferisce in via definitiva allo stesso Avv. Robert A. Freeman, nato il 26-12-1944, residente a Miami, Florida, e titolare del passaporto n. 152626088, ai suoi eredi ed assegnatari, tutti i poteri attribuiti derivanti dalla lettera di mandato concesso dalla Repubblica di San Marino ….. per la realizzazione, gestione, finanziamento di un Casinò da realizzarsi nella Repubblica di San Marino” (allegato n.5 ).
Questo documento è senza dubbio assai rilevante ai fini del ruolo rivestito dall’Avv. Alvaro Selva  e dei suoi collegamenti con alcuni settori della politica o di alcuni politici Sammarinesi.
 
Infatti come avrebbe potuto l’Avv. Alvaro Selva  trasferire a R. Freeman  e  ai suoi eredi dei poteri per la realizzazione di un Casinò a San Marino, allo stesso avv. Selva concessi dalla Repubblica di San Marino, senza averne la disponibilità e la garanzia?  
Chi ha attribuito all’avv. Alvaro Selva i poteri di cui “alla lettera di mandato emesso dalla Repubblica di San Marino” in suo favore?  
 In merito, uno dei testi, l’Ing. Luigi Carnacina, ha affermato di fronte alla Commissione di non avere elementi a sua disposizione ma che tutto presuppone comunque l’esistenza del mandato stesso.
Infatti lo stesso Carnacina nell’audizione del 19-12-06, a pag. 9 del verbale di audizione, a precisa domanda formulata sulla esistenza di un mandato presupposto risponde:”…deve esserci altrimenti è privo di significato…”D’altro canto l’Avv. Alvaro Selva, professionista  di lunga esperienza, richiamandosi ad un mandato concesso dalla Repubblica di San Marino avrebbe dichiarato nella sua veste di notaio un falso qualora il mandato non sussistesse.
Allora perché l’avv. Alvaro Selva fa presupporre abbia voluto occultare tale mandato?Non è errato pensare che egli abbia agito con precise coperture politiche.
In merito alla autenticità del documento (allegato n. 5) è fondamentale rilevare che i 3 firmatari del documento medesimo, ovvero Alvaro Selva, Luigi Carnacina e Romano Zanotti, hanno riconosciuto:
a)  l’autenticità della propria firma;
b) l’esistenza del documento.
 Solo l’ing. Carnacina,  ha avanzato alcuni dubbi sulla completezza dello stesso.
L’Avv. Selva si era impegnato, nei confronti della Commissione, a verificare l’esistenza presso il proprio studio del documento  originale
 che però non è stato mai consegnato.
A precise domande, su tale argomento di indubbio rilievo ai fini della conoscenza della verità, formulate da diversi commissari, sul documento in questione ( allegato n.5) (che di fatto lo stesso avvocato Selva aveva riconosciuto nella seduta del 30 novembre 2006), si avvale della facoltà di non rispondere nella seduta del 27 dicembre 2006, adducendo a giustificazione che il documento in oggetto poteva essere stato manomesso:
 “….. in quanto ho riscontrato rispetto alla carta intestata in uso presso il mio studio all’epoca, una interruzione del margine….” (pag. 2 del verbale dell’audizione del 27-12-06).
Inoltre, alla domanda circa la conoscenza del documento da parte di altri avvocati del suo studio, l’avv. Selva ancora si avvale della facoltà di non rispondere (pag. 3 del verbale dell’audizione del 27-12-06).
Anche alla domanda sulla possibile conoscenza del documento, da parte di membri di governo, si avvale della facoltà di non rispondere pag. 3 del verbale dell’audizione 27-12-06).
Ci sembra inutile sottolineare che tali argomentazioni sollevate non nella prima seduta ove è stata riconosciuta la veridicità del documento da tutte le persone firmatarie, ma solo successivamente, con argomentazioni alquanto deboli ed effimere, dimostri un grande imbarazzo, e avvalendosi della facoltà di non rispondere, ha cercato inutilmente di nascondere la verità dei fatti.
Quindi, è lo stesso avv. Alvaro Selva che con il suo comportamento di fronte alla Commissione a di fatto confermato l’autenticità del documento non avendo potuto fornire elementi contrari in tal senso.
In successivi documenti prodotti in Commissione il 2-02-07 (allegati n. 39 – 46), non solo si conferma il rapporto Selva-Freeman ma emerge uno studio preliminare di fattibilità in cui si dice:
al punto 36 “il gruppo Freeman mantiene eccellenti rapporti con il Governo attraverso il Dr. Alvaro Selva, uno degli azionisti promotori ed ex Ministro degli Interni della Repubblica. Quando il dott. Selva era in carica, egli ha intrapreso le iniziative riguardanti la decisione di sviluppare un Casinò a San Marino.”;ed, inoltre, al  punto 37 “Il dott. Selva svolge attualmente la libera professione come avvocato a San Marino ed è tutt’ora in contatto con i funzionari di Governo al fine di coordinare l’attuazione dei piani del Gruppo Freeman” ed, anche, al punto 38 “il gruppo Freeman si è recentemente costituito come Titan Devco LTD una società di diritto delle Isole Vergini Britanniche” (allegati n.39 – 46).
Dalla dichiarazione sottoscritta da Alvaro Selva in favore dell’Avv. Freeman e dalle successive documentazioni prodotte in Commissione emergono interrogativi purtroppo non del tutto chiariti all’interno della Commissione.
L’avv. Alvaro Selva ha millantato un mandato che non aveva o al contrario nasconde un mandato che aveva avuto?
Se fosse vera la prima ipotesi le responsabilità non solo politiche dell’Avv. Selva sono evidenti.
Se fosse vera la seconda, si conferma quel rapporto di Selva con alcuni settori della politica o con singoli politici come emerso costantemente dai lavori della Commissione.
Ed inoltre, l’Ing. Luigi Carnacina ha affermato che l’Avvocato Freeman aveva necessità di una dichiarazione giustificativa per il proprio lavoro svolto in Europa da presentare ad interlocutori americani.
Cosa vuol dire tutto questo?
Si trattava di dimostrare ai propri interlocutori americani la qualità dei contatti a San Marino per la costruzione della Casa da Gioco o si trattava di coprire iniziative in parte accennate e non meglio definite dallo stesso Luigi Carnacina (udienza del 19-12-06) non riguardanti esclusivamente la Casa da Gioco?
Dare una risposte ai superiori interrogativi è alquanto inquietante.
Ma ancor più inquietante è l’affermazione dell’Avvocato Alvaro Selva, secondo la quale fu l’Avvocato Freeman a metterlo in contatto con il “Casinos Austria”: questo farebbe presupporre che la dichiarazione di mandato di Selva a Freeman era un documento autorizzativo  inteso a proporre attraverso Freeman il Casinò a vari gruppi economici.
 
c) Casinos Austria 
Non è un mistero che da molti anni il Casinos Austria avesse l’obiettivo di costituire un casinò a San Marino.
Come non è un mistero che lo stesso Casinos Austria abbia cercato attraverso rappresentanti del Governo e della diplomazia austriaca di favorire questa iniziativa.
Numerosi sono stati i contatti, gli incontri, sia a Vienna che a San Marino che hanno portato relazioni molto strette, anche se è sempre emersa l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo della apertura della casa da Gioco a causa dei vincoli convenzionali del ’53.
Nel corso dei propri lavori è emerso anche che per i rapporti di consolidata amicizia con il Partito Popolare Austriaco una delegazione di esponenti del PDCS a margine di riunioni politiche, è stata invitata dallo stesso Partito Popolare Austriaco a visitare il Casinos Austria di Baden, dove la delegazione sammarinese ha discusso con i colleghi Austriaci del PPE di prospettive di carattere turistico e delle sinergie in tale settore tra i due Paesi .
Non emerge nel corso di tale contesto che tra le due delegazioni sia stata  trattata la possibilità di aprire una Casa da Gioco a San Marino.
Al contrario, nel rapporto con Casino Austria è apparsa subito preminente la figura dell’Avvocato Alvaro Selva, che addirittura come risulta agli atti della Commissione, si è posto sia come consulente di Casinos Austria, sia come uomo di fiducia del Governo di San Marino.
Infatti lo stesso Avvocato Alvaro Selva conferma che i propri rapporti con Casinos Austria risalgono all’anno 2002,, e che il suo lavoro consisteva nell’’intrattenere pubbliche relazioni con politici, diplomatici e rappresentanti del Casinos Austria e con politici italiani, relazioni ad alto livello che poi portava direttamente agli interlocutori politici sammarinesi.
L’avv. Alvaro Selva ha dichiarato, nel corso della sua prima audizione, di aver redatto numerose relazioni, alcune delle quali portate a conoscenza del Governo di San Marino. In particolare agli atti della Commissione è stata posta una “relazione riservata personale alla cortese attenzione del Segretario di Stato Fiorenzo Stolfi” del 14 novembre 2002 (allegato n.31).
In questa relazione,  l’avv. Alvaro Selva riferisce al dr. Fiorenzo Stolfi di aver incontrato parlamentari italiani,  di aver discusso degli accordi convenzionali del 1953, di essere in grado di facilitare la firma dell’Accordo di Cooperazione con l’Italia.
Nella stessa relazione l’avv. Alvaro Selva informa dr. Fiorenzo Stolfi di aver incontrato anche rappresentanti del Casinos Austria  e che gli stessi avevano predisposto uno studio per la realizzazione di una Casa da Gioco a San Marino (allegato n.32).
Questa nota riservata conferma come la figura dell’avv. Alvaro Selva fosse autorevole e credibile nei confronti di politici italiani ed austriaci e dei massimi dirigenti di Casinos Austria, per cui non poteva non rappresentare autorevoli membri del governo di San Marino nel corso di questi incontri.
D’altra parte a conferma di quanto sopra, giova ricordare la lettera del Ministro degli Esteri austriaco del 5 febbraio 2003 indirizzata al Segretario di Stato Stolfi in cui si compiace che il progetto Casinò sia giunto alla fase finale (allegato n.30).
E proprio in quegli stessi giorni 5 e 6 febbraio 2003, il coordinatore del Segretario Stolfi, dr. Luciano Bollini, insieme all’avvocato Selva si sono recati a Vienna, senza che il gruppo di lavoro tecnico-amministrativo, nominato dal Congresso di Stato con delibera del 17/10/02 appositamente per seguire i rapporti Austria- San Marino fosse stato messo al corrente.
E’ logico pertanto chiedersi :
tale incontro era per definire gli ultimi dettagli della trattativa o per garantire gli interlocutori Austriaci a  seguito  della  lettera  del  loro
 Ministro degli Esteri?
Al riguardo il Dr. L. Bollini nell’audizione del 27-12-06, a pag 2, del verbale, a precisa domanda rispondeva: “……il 5 o 6 febbraio 2003 sono stato in Austria su incarico del Segretario di Stato a seguito di un invito non so da chi formulato a recarsi presso il Casinos Austria” ed inoltre “…il mio mandato era informativo e teso a verificare come stavano le cose in merito ai progetti in atto in Austria circa la realizzazione di un Casinò a San Marino…”Maggiori dubbi vengono sollevati qualora andiamo ad esaminare i termini della risposta data ad una interpellanza posta in Consiglio Grande e Generale dal rappresentante di Alleanza Nazionale Glauco Sansovini, nel febbraio 2003, dallo stesso Segretario di Stato Stolfi (allegato n.37).
Nella interpellanza, allora, il consigliere Glauco Sansovini chiedeva se vi era in corso una trattativa tra il nostro Paese e l’Austria per la realizzazione di una Casa da Gioco.
Nella risposta data il Segretario di Stato Stolfi riferisce in Consiglio Grande e Generale che il Governo di allora non aveva in corso nessuna trattativa finalizzata alla realizzazione di una Casa da Gioco, cioè non erano stati dati mandati ufficiali in tal senso e che tale ipotesi di realizzazione non rientrava nelle priorità del governo.
Inoltre ha aggiunto in tale occasione che non erano stati conferiti da parte del governo incarichi a propri membri, a membri del Consiglio Grande e Generale ne a membri della P.A. sammarinese, ne a professionisti esterni per avviare accordi in materia.
Ma allora perché il 5 e 6 febbraio 2003 il Dott. Bollini Luciano Coordinatore della Segreteria Affari Esteri e l’Avv. Alvaro Selva si trovavano in Austria?
A che titolo vi erano andati?
E soprattutto, a tal proposito, il Ministro degli Affari Esteri Austriaco quale motivo avrebbe avuto di scrivere la nota del 5/02/03 al Segretario di Stato  Stolfi  già menzionata?
Ancora una volta, come è successo nella vicenda Trillium Gaming, come è avvenuto nel rapporto con l’avvocato Freeman, e nel rapporto con il Casinos Austria, emerge il ruolo dell’avvocato Alvaro Selva: una figura referente per rappresentare il Governo di San Marino ma dai documenti e dalle audizioni è presumibile che abbia rappresentato  il Segretario di Stato Stolfi.
 
d) Veridicità dei documenti ed attendibilità dei testi 
Tutti  i  documenti  agli  atti  della  Commissione,  in qualsiasi  modo
pervenuti,  devono   considerarsi   pienamente  validi  e  veritieri,  non
essendo stata fornita per nessuno di essi la prova contraria.
Ed anzi l’attendibilità della documentazione è stata completamente confermata dalle audizioni dei testi.
D’altro canto i documenti in qualsiasi modo ricevuti ( anche se irritualmente) non possono essere contestati nel loro valore intrinseco se non fornendo una prova contraria di falsità, non essendo rilevante da chi siano stati inoltrati od a chi siano stati inviati, dovendosi sempre tener conto solo ed unicamente della loro autenticità e della veridicità del loro contenuto ( si pensi come in un  procedimento penale si debba tener conto della deposizione del coimputato per lo stesso reato, la cui deposizione pertanto fa piena prova).
Al fine di evitare paventate strumentalizzazioni, va evidenziato che nell’ambito dei lavori della commissione nessuno ha mai sollevato eccezioni sulla veridicità dei documenti.
Andando, poi, a verificare l’attendibilità dei testi sentiti in merito ai fatti dalla Commissione nell’ambito delle varie audizioni all’uopo predisposte, va rilevato che nella quasi totalità i testi hanno riportato i fatti e gli atti a loro noti, dimostrando la massima disponibilità per giungere alla verità.
Solo per alcuni di loro purtroppo ciò non è avvenuto.
Infatti, il teste Selva, oltre a contraddirsi nel corso delle varie audizioni o ad essere contraddetto dalle testimonianze di altri, ha inteso di non voler rispondere alle domande della Commissione su di un documento importante, dimostrando in tal modo di non voler essere utile per accertare la verità.
L’avv. Selva, d’altro canto, ha anche tenuto un comportamento poco corretto nei confronti della Commissione redigendo, si presume per conto della maggioranza, la Relazione Finale inviata erroneamente tramite mail agli organi  di  stampa  (allegato n. 73)    e    intrattenendo
 rapporti con alcuni testi chiave di tale vicenda anche nel corso dei lavori della stessa Commissione d’Inchiesta.
Il  Sig.  Valentino Peri nel corso della sua audizione  è parso non del tutto esaustivo ed in particolare ci pare grave che lo stesso a precisa domanda “da quanto tempo non vedeva Selva”,  risponde “….due o tre ore fa..” presupponendo una sorta di “abboccamento” prima dell’audizione che fa intendere di aver concordato la posizione.
L’Ing. Carnacina, la cui audizione è stata sollecitata dallo stesso avv. Alvaro  Selva nella seduta del 30-11-06 ha tenuto un atteggiamento sfuggente.
Anch’esso oltre ad aver testimoniato un rapporto di affari di lunga data  con l’avv. Alvaro Selva, ha ribadito di essere stato parte attiva nella realizzazione del progetto Casinò a San Marino ed anche lui alla domanda- “da quanto tempo non incontrava Selva” ha risposto: “…..oggi ho incontrato Selva…”.Anche il Segretario Stolfi nel corso delle sue audizioni è caduto spesso in contraddizione,  risultando a volte reticente,  rispetto ad altre testimonianze riportate in Commissione, e rispetto ai rapporti intrattenuti  con signori  D. Alfieri della Trillium Gaming, Valentino Peri, Maurizio Stefanelli, lo stesso avv. Alvaro Selva,  e sui contenuti della  visita del suo coordinatore dr. Luciano Bollini  in Austria ( quando afferma di non aver mai autorizzato ne lui ne altri a parlare di Casinò….).
Ma non solo.  Le sue  audizioni  lasciano  particolarmente  perplessi  e  
sollevano dubbi e pesanti interrogativi , allorquando a precise, significative e sostanziali domande le sue risposte sono risultate evasive poichè piene di :” …non so, ….non ricordo, …può anche essere”. 
CONCLUSIONI Ci preme sottolineare che le nostre conclusioni hanno un valore assolutamente politico.
Questo infatti è il ruolo della Commissione, nominata, approvata e realizzata per chiarire appunto responsabilità di ordine e natura prettamente politica.
Se nel corso di attività che taluna persona  che ricopra un ruolo istituzionale o assolutamente privato, si venissero a delineare altre e diverse responsabilità sarà compito e ruolo di altri organismi doverle valutare.
Fatta questa premessa che riteniamo ancora una volta di dover sottolineare, andiamo a delineare le nostre conclusioni.
Dai lavori della Commissione che per parte nostra abbiamo svolto con scrupolo, coscienza e rispetto di ogni regola giuridica ed etica al fine di far chiarezza rispetto al mandato del Consiglio Grande e Generale, emerge indiscutibilmente la costituzione e l’esistenza di una lobby di persone ben riferibile ad una precisa area politica che sin dall’inizio degli anni 80 (Progetto Casinò San Marino a cura di Robert A. Bremn e Hans Werner Sthall- Lussemburgo luglio 1984; Nota sul Casinò del Segretario di Stato agli Affari Esteri del 30 luglio 1985 Prot. 672 sp indirizzata all’On. Andreotti; Delibera del Congresso di Stato del 26 agosto 1985 N°1 Pratica 2537 per la costituzione di una società anonima “Il Diamante”  relativa alla gestione di una Casa da Gioco ) (allegati n. 76°- 76b- 76c)  poi alla fine degli anni 90 e sino ai giorni nostri, ha lavorato per arrivare alla costituzione/realizzazione di una Casa da Gioco a San Marino.
La cosa più inquietante è relativa al fatto che tale lobby fosse costituita anche da uomini con responsabilità politica che ben sapevano della validità degli accordi in essere con la Repubblica Italiana, e quindi hanno agito in maniera occulta con l’obbiettivo di presumibili forti interessi personali, di vendere una parte significativa della sovranità del nostro Paese a gruppi economici internazionali che già da soli, senza considerare la probabile futura gestione del Casinò, hanno potenzialità economico-finanziarie di per sé, forse superiori a quelle del nostro Paese.
Anche altre aree politiche, tra le quali il PDCS,  hanno espresso loro valutazioni ed hanno tenuto comportamenti nell’ambito della realizzazione di una Casa da Gioco a San Marino.
Ma queste forze politiche , le quali erano state sollecitate su tale argomento, hanno adottato, comunque, comportamenti nella massima trasparenza e con atti ed azioni ufficiali
Dai lavori della Commissione, quindi dalla documentazione esaminata e dalle testimonianze ascoltate, appare evidente che tale lobby di persone si basava sulla potenzialità di coagulare tre realtà ben precise:
-la politica;
-il mondo dell’economia e della finanza;
-la realtà tecnico-professionale, sammarinese  e non, in grado di realizzare materialmente il progetto.
D’altra parte la documentazione agli atti della Commissione lo dimostra con chiarezza.
Questo sta a dimostrare  la caparbietà e la volontà con la quale si portava avanti il progetto, in modo da non lasciare nulla al caso, anche prima di riuscire a modificare le condizioni politiche con la Repubblica Italiana, per la quale finalità comunque tale lobby lavorava alacremente, come si evince anche dai documenti presentati in Commissione (tra l’altro vedasi allegati n.31-32).
Tale lobby, agendo con grande determinazione, aveva non a caso ricercato grandi gruppi internazionali, tutti esterni alla realtà nazionale Italiana, di grande consistenza, già operanti in tale settore e che, in base alla documentazione e agli atti avrebbero potuto forse anche determinare rapporti politico-istituzionali di carattere internazionale.
E’ chiaro che questo progetto, se realizzato, avrebbe esposto la Nostra Repubblica a rischi di un forte condizionamento esterno e anche alla fine interno.
E’ fortemente criticabile, soprattutto dal punto di vista politico, che tale lobby che aveva anche importanti uomini politici al proprio interno, abbia agito incurante dei vincoli dei rapporti esistenti con la Repubblica Italiana, che al contrario avrebbe dovuto essere il punto di partenza per non rendere tale progetto un fatto meramente speculativo e ancor di più facendoci correre il rischio di compromettere il rapporto con la vicina Italia che rimane essenziale per il futuro del nostro Paese.
L’avv. Alvaro Selva è stato il perno di tale lobby perché in grado di garantire ai gruppi esterni un forte rapporto politico.
Dalle dichiarazioni di Selva ai giornali italiani e in altre occasioni, egli ha sempre detto di vedere nel Casinò qualcosa di importante per San Marino, anche se probabilmente poche volte, lo stesso ha operato, per il conseguimento di tale obiettivo, alla luce del sole.
Già nell’ormai lontano 1987, quando l’avvocato Selva aveva la responsabilità della Segreteria di Stato per gli Affari Interni, in una interpellanza dell’allora Consigliere Emilio Della Balda apparso anche sul N° 33 del settimanale l’Europeo, si dice: “Il Segretario di Stato per gli Affari Interni pur di fare l’affare Casinò è disposto a tutto fino a rovinare l’immagine della Repubblica. L’importante sono i soldi, solo i soldi”.Da allora egli ha continuato ad agire con un interlocutore politico in grado di garantirgli una forte copertura in ogni settore.
Questo interlocutore come si evince nel corso dei lavori della Commissione d’Inchiesta è l’attuale Segretario di Stato agli Affari Esteri dr. Fiorenzo Stolfi.E’ lui il destinatario, infatti, di progetti, di incontri  ed iniziative inerenti la realizzazione di una Casa da gioco a San Marino, è lui che  manda in Austria un suo stretto collaboratore nel febbraio 2003 per discutere unitamente all’avv. Alvaro Selva di Casinò.
Ed è sempre lui che deve partecipare ad una serie d’incontri da tenersi a Roma per definire questioni importanti sul Casinò e collegate alla modifica dell’ Accordo di Cooperazione. (allegati n. 31-32)
Non sarà un caso d’altra parte che un importante comunicazione dell’allora Ambasciatore della Repubblica Austriaca per dire che la vicenda Casinò potrà essere definita in tempi brevi, ù
arriva al Segretario Stolfi appena due giorni dopo il suo stesso insediamento alla Segreteria  per gli Affari Esteri.
Non sarà ancora un caso che l’Avv. Alvaro Selva dopo molti anni di assenza sulla scena politica senza ruoli istituzionali, torni a candidarsi nel 2006, quale indipendente, nelle liste del PSD, quel partito di cui il Segretario dr. Fiorenzo Stolfi è senza ombra di dubbio il personaggio più importante ed autorevole e non è un caso che il Consigliere dr. Fiorenzo Stolfi ricopra il ruolo di Segretario di Stato per gli Affari Esteri e che per la prima volta dopo il 1953 appaia nel programma di un governo la volontà di dare vita al Casinò.
Ecco dunque che non è possibile da un punto di vista politico, disgiungere le responsabilità del Segretario Stolfi da quelle dell’avv. Selva perché quest’ultimo senza l’appoggio, la forza e la conseguente copertura di chi in forza di un ruolo istituzionale è in grado di concorrere a determinare fondamentali scelte di natura politica non avrebbe potuto operare o comunque non avrebbe potuto avere contatti così rilevanti e soprattutto la credibilità e l’autorevolezza per poter agire di fronte ad importanti interlocutori esterni.
Ecco perché se è severo il giudizio politico sull’avv. Alvaro Selva non può non esserlo altrettanto sul Segretario di Stato Stolfi.
Tale lobby di cui abbiamo evidenziato l’operatività non ha di certo agito favorendo gli interessi dello Stato e se ciò è grave per chiunque, lo è ancora di più per chi riveste un ruolo istituzionale e pubblico al cui centro deve essere posto il solo interesse dello stato e della comunità.
In tale contesto si inseriscono anche le valutazioni circa le dimissioni dal Consiglio Grande e Generale dell’Avv. Selva.
La relazione che egli stava scrivendo non può essere presentata come un appunto personale.
Egli ha redatto una relazione puntuale, completa, articolata che avrebbe dovuto condizionare i lavori della Commissione d’Inchiesta stessa.
Fatto questo gravissimo di per sé, unito alla perfetta conoscenza di atti documenti, testimonianze, anche nei dettagli, negli allegati, e inerenti addirittura a comunicazioni fra persone esterne alla Commissione e la Commissione medesima.
Non ve dubbio alcuno che taluno all’interno della Commissione d’Inchiesta abbia non solo informato ma presumibilmente trasmesso continuativamente materiale all’avv. Alvaro Selva il quale era al centro dell’attenzione della Commissione stessa.Su tale inquietante vicenda non possiamo che esprimere un severissimo giudizio, di ordine morale ed etico, al di là dei rilievi giuridico formali che non competono al Consiglio Grande e Generale della Repubblica.
Le dimissioni non potevano che costituire un atto dovuto per un episodio che incide direttamente sulla credibilità delle persone e della politica.
Non spendiamo altre parole su tale avvenimento dal momento che un intero giorno dei lavori di una precedente sessione del Consiglio Grande e Generale è stata appositamente dedicata a questo argomento.
Consideriamo un fatto rilevante che le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale abbiano valutato grave ciò che è accaduto e che solo a seguito dell’approvazione di un apposito O.d.G. che ha sancito una Presidenza allargata in modo da garantire maggiormente tutti i commissari e ripristinando quella serenità che è mancata nei mesi precedenti, la Commissione d’Inchiesta ha potuto terminare i propri lavori.
Un fatto e un atto che ha dato la possibilità concreta di operare con un clima più disteso per la ricerca della verità.   
In conclusione nell’ambito dell’apposito dibattito in Consiglio Grande e Generale il gruppo del Partito Democratico Cristiano Sammarinese auspica, che i singoli Consiglieri e le rispettive rappresentanze consiliari, vogliano assumersi la dovuta responsabilità, e fare la necessaria chiarezza su una vicenda,  la cui gravità è pienamente emersa dai lavori della Commissione.
 
San Marino 12 febbraio 2007
 

I  COMMISSARI

FRANCINI LORIS

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MARCUCCI GIAN MARCO

______________________

 

VENTURINI GIAN CARLO

 

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