Repubblica Futura chiede chiarezza sul tema bancario

Repubblica Futura chiede chiarezza sul tema bancario
Le banche devono recuperare i soldi dai grandi debitori. Condividiamo al 100% questa affermazione di Rete anche se sorprende sia rivolta al suo governo. Repubblica Futura chiede che il dossier banche sia fatto uscire dal cassetto in cui governo e BCSM l’hanno accuratamente nascosto dopo le elezioni.
Se le banche godono di aiuti di Stato oppure, come nel caso di Cassa di Risparmio, fanno tornare i conti con i soldi dei contribuenti, serve immediata chiarezza sul tema.
RF non cerca azioni a effetto o gogne mediatiche con i nomi dei debitori esposti, anche se sarebbe facile rivolgere questa richiesta a qualche partito di maggioranza. Noi consideriamo eticamente non accettabile che i manager delle banche non attuino una politica di recupero dei crediti e che BCSM sia silente sul tema.
Non è dato sapere se le preoccupazioni di Rete derivano dal forte attivismo dei soliti noti, in orbita di maggioranza, in grande fermento da mesi. Loro possono. Sono amici degli amici, protetti dal governo e tollerati da Banca Centrale. I normali cittadini invece no. Se finiscono nella centrale rischi sono dolori, la carta di credito o un piccolo fido diventano un sogno, ottenere finanziamenti, anche modesti, è complicato.
Ma quali sono le banche “piene di crediti, spesso non onorati a rischio di diventare inesigibili”?
È una informazione rilevante per la sicurezza dei risparmiatori e dei fondi pensione.
In passato si dava la colpa alla centrale rischi che non c’era, poi ai politici. Dal 2015 sono cambiati tre governi e siamo ancora lì. C’è stato il periodo dell’AQR e del Fondo Monetario ma oggi tutto è passato di moda. C’erano anche gli NPL con relativa bagarre in Consiglio, da parte della opposizione di allora – oggi maggioranza – ogni volta che il tema veniva affrontato.
Quello che è certo è che BCSM appare come un gigante immobile.
Non ci pare di scorgere, in scritti recenti, che il problema sollevato da Rete sia presente nell’agenda dei lavori di nessuno dei soggetti che dovrebbero essere interessati a fare chiarezza. Forse perché, come temiamo, nella lista dei debitori si trovano nomi eccellenti? Ci rendiamo conto come sia più popolare agitare i forconi sulle macerie dei dissesti bancari anziché vigilare evitando il ricorso salvifico a Pantalone. 
I soliti noti fanno surf sul debito, tanto loro sono too big to fail. Rete ci mette in guardia ma dietro i vetri neri di via del Voltone non accade nulla. Alla fine la sola certezza è che saremo tutti noi cittadini, maggioranza e opposizione, a pagare e questo – in aggiunta ai debiti già contratti – non è una opzione sana per il futuro del Paese.
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