(DIRE) Bologna, 26 ago. – Il Comune di Rimini e l’Agenzia delle
entrate hanno gia’ smascherato 19 cittadini che dichiaravano di
essere residenti a San Marino e che, invece, abitano nel Comune
rivierasco. E i controlli vanno avanti, visto che nel mirino
dell’Agenzia ci sono 8.000 emiliano-romagnoli che affermano di
abitare in paradisi fiscali, di cui 6.655 proprio sul Titano. Lo
conferma l’assessore comunale al bilancio, Antonella Beltrami,
ricordando che l’amministrazione riminese, gia’ da inizio anno,
ha firmato un protocollo con l’Anci e l’Agenzia delle Entrate per
controllare sia le false residenze che gli affitti in nero. Nel
primo caso, Piazza Cavour, per esempio, incrocia i dati sulla
residenza delle famiglie con quelle delle scuole dei figli. “E’
noto infatti, che soprattutto nel caso di bambini piccoli, i
genitori tendono a mandarli in nidi, materne ed elementari piu’
vicine possibile a casa”.
Di conseguenza, se un cittadino residente a San Marino manda
il figlio in una materna nel centro di Marina, che e’ a una
ventina di chilometri, si accende il sospetto. “Le segnalazioni
che abbiamo inviato all’Agenzia- aggiunge poi Beltrami- in
realta’ sono molto piu’ numerose e 19 sono i casi di falsa
dichiarazione di residenza a giugno. Ma i controlli, intanto,
proseguono”. Questo mentre l’agenzia delle entrate, una volta
scoperti i ‘furbi’, esige da loro recupero delle imposte evase.
Il Comune, pero’, lavora anche per comprendere quanti
affittano gli alloggi in nero a Rimini. In questo caso, oltre a
incrociare i dati sui contratti registrati con l’anagrafe dei
cittadini e quella degli alloggi, l’amministrazione controlla
l’attivazione dei servizi gas, acqua e luce elettrica e il
consumo. “E’ chiaro che se in una casa che si presume si vuota ci
sono dei consumi- conclude Beltrami- c’e’ qualcosa da chiarire”.
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